Lo strappo si può ricucire. Stefano apre la porta e aspetta fino a domani

Il vertice di coalizione saltato nella giornata di oggi, si dovrebbe effettuare domani. Sarà l’occasione giusta per chiarire. Ma se Vendola era sembrato deciso a chiudere con le primarie dopo l’accordo Udc-Pd, il senatore otrantino fa un passo avanti.

Dario Stefano riapre la porta del dialogo e anche se i toni sono sempre forti e sempre duri contro il Partito democratico e contro Michele Emiliano, la possibilità che domani tutto si chiarisca sembra essere più di una eventualità. Ovviamente si parte dal presupposto espresso chiaramente dal governatore che o si condivide l’esperienza fatta fino ad ora con la Giunta Vendola e con Sel o è inutile che ci si confronti nelle Primarie che devono essere un punto di rilancio della coalizione e non di affossamento.

L’accordo con lo scudocrociato a Stefano proprio non va: «Si tratta di una decisione che considero gravemente sbagliata per le ragioni già espresse: di metodo, perché esprime una concezione proprietaria del centrosinistra che mortifica il profilo di un'esperienza di governo che tanto bene ha fatto alla Puglia in questi dieci anni; di merito, perché costruita su una valutazione politica dell'amministrazione Vendola che è in totale distonia con il documento sottoscritto da tutte le forze politiche impegnate in queste primarie.»

Insomma il rischio dice il competitor di Emiliano e di Minervini è quello di confondere ancora di più l’elettorato, vanificando il carico di entusiasmo che le primarie stanno portando nel centrosinistra.

Ma se il tavolo di coalizione oggi non solo è saltato, ma si è addirittura ribaltato sui contendenti, la possibilità è che domani si possa ricucire lo strappo: «L'auspicio è che la coalizione del centrosinistra nella riunione di domattina ritrovi il bandolo della matassa per proseguire un progetto politico e di coalizione che continui a rappresentare un laboratorio di cambiamento. Io sono sceso in campo per difendere questo patrimonio e resterò in campo solo a queste condizioni che spero si ristabiliscano domattina. Io sono per una politica costruita sulla serietà degli accordi, sul rispetto dell'alleanza, sulla riconoscibilità di una proposta politica che non ha imbarazzi a rivendicare il valore di questo decennio e l'unità del "vero” centro sinistra. Per tutto questo ho chiesto il voto».