Puglia, Pd e M5S trovano l’accordo. Loredana Capone presidente del Consiglio Regionale, Casili il suo vice

Loredana Capone eletta presidente del Consiglio Regionale di Puglia. Ufficializzato l’accordo Pd – M5S, Casili eletto vicepresidente. I grillini si spaccano

L’undicesima consiliatura della Regione Puglia parla sempre più salentino. Oltre ai quattro posti in Giunta, altri due salentini occuperanno due postazioni di prestigio: Loredana Capone è stata eletta alla Presidenza del Consiglio (la prima donna nella storia dell’Ente ad essere nominata sullo scranno più alto) e Cristian Casili sarà uno dei suoi vice.

Già, proprio il pentastellato Casili che, diventando vice della Capone con l’appoggio della maggioranza e dei suoi, rende ufficiale da un lato l’accordo governativo tra il Pd e i grillini e dall’altro la frattura con l’ala più radicale del Movimento che non avrebbe mai voluto accettare l’abbraccio con Emiliano, considerato per tanti anni la causa di tutti i mali pugliesi. Connubio sotto l’insegna della real politik o semplice voltafaccia di un movimento che ha perso identità? Agli elettori l’ardua sentenza.

Emiliano: ‘Loredana incarna i sentimenti della terra di Puglia’

Emiliano, insomma, vince su tutta la linea dimostrando un grande fiuto. Porta a casa la sperata nomina di Loredana Capone, per dieci anni al suo fianco in Giunta. E le parole che le dedica sono di grande affetto: ‘Che gioia l’elezione di Loredana Capone a Presidente del Consiglio Regionale della Puglia. La Presidente è brava, esperta, competente, è un avvocato in gambissima, una mamma e una moglie straordinaria, ha guidato con intelligenza diversi assessorati tutti assai importanti e soprattutto incarna nitidamente i valori e i sentimenti della terra di Puglia. Sono felice che i Consiglieri l’abbiano eletta accogliendo il mio auspicio’.

Loredana Capone: ‘Alle donne pugliesi dico: il nostro tempo è adesso!’

Un grande riconoscimento per la Capone che ha superato anche l’ostacolo della ripartizione territoriale degli incarichi. La generosità che Emiliano aveva dimostrato per il Salento nella designazione dei nomi in Giunta avrebbe potuto tagliarla fuori a vantaggio di esponenti provenienti da altre province. Ma i criteri dell’esperienza e della competenza hanno prevalso e la salentina siederà sulla poltrona più alta del Consiglio regionale.

‘Da oggi sono presidente del Consiglio regionale della Puglia! – ha detto visibilmente emozionata la Capone – È una grande responsabilità per me, che assumo nella piena consapevolezza di essere chiamata a svolgere un ruolo importante come garante di tutti. Eserciterò il mio mandato con l’impegno di dare voce alla pluralità che questa Assise rappresenta, come deciso dalle tante e dai tanti pugliesi. Lo farò con l’orgoglio di rappresentare una Comunità meravigliosa, la nostra, per il bene di tutti”.

“Alle donne pugliesi dico: il nostro tempo è adesso! Accettiamo la grande avventura di essere noi stesse e lottiamo senza paura per i nostri sogni. Io vengo da una famiglia umile, i miei genitori erano contadini, eppure oggi sono qui, la prima presidente donna eletta dal Consiglio. Un segnale forte e importante per la nostra comunità. Oggi è un altro momento della storia e io sarò qui per tutte noi. Perché a partire da questo preciso istante vorrei che ogni bambina e ogni bambino che ci osserva possa sapere che se ci mette impegno e sacrificio può vincere anche le battaglie più dure, che la Puglia è un posto dove si può avere ancora avere fiducia nel futuro’.

Le lacrime di Antonella Laricchia e la spaccatura nel M5S

Ma in Consiglio oltre all’affermazione della Capone ad andare in scena è stata la spaccatura dei Cinquestelle, pubblicamente manifestatasi con l’intervento in lacrime di Antonella Laricchia, ex candidata alla presidenza della Puglia per i grillini e acerrima avversaria di Michele Emiliano. Considerata vicina alle posizioni di Alessandro Di Battista e Barbara Lezzi all’interno del Movimento, fautrice di una linea oltranzista, lontana da accordi con i “nemici” di sempre, la Laricchia si è sentita scavalcata, politicamente tradita dai suoi compagni di avventura.

‘In questi giorni vi cercavo al telefono e non mi rispondevate. Adesso ho capito perché’, ha tuonato la Laricchia nel momento in cui si è accorta che il nome di Casili come vicepresidente era portato nell’assise proprio dal Pd. Non un ruolo di garanzia per le opposizioni, quindi, bensì una nomina frutto di un accordo politico per replicare a livello regionale la maggioranza giallorossa che governa a Roma.

‘Oggi sono intervenuta in Consiglio Regionale, per la prima volta in questa legislatura – ha scritto successivamente in un post accorato la Laricchia – prima di tutto per ringraziare i cittadini che hanno votato e che ci hanno ritenuti degni di essere qui a portare la loro voce. Oggi il M5S in Puglia ha commesso un errore grave, nel merito e nel metodo, tradendo il significato del voto, entrando di fatto in una maggioranza di centrosinistra. Non ho potuto non commentarlo e non rivelarne i dettagli, sottolineando, tra le altre cose, quanto sia paradossale che mentre a parole si cercava e si cerca di autoconvincersi che il percorso è basato sui temi, in verità parte dalle poltrone. Il costo di questa manovra di palazzo si sta già pagando ed è il silenzio e l’inazione sulle numerose inefficienze del sistema della sanità, dell’agricoltura, della Banca Popolare di Bari e sui rinviati a giudizio presenti in Giunta Regionale’.

Barbara Lezzi: ‘Consiglieri eletti al grido Mai con Emiliano’

A suo sostegno, come dicevamo, è intervenuta immediatamente la senatrice Barbara Lezzi che non si capacita dell’accaduto, anzi non ci vuole credere: ‘Il M5S Puglia è entrato nella maggioranza di Emiliano. Tutti tranne Antonella Laricchia che ha deciso semplicemente di rispettare gli elettori che si sono già espressi e non dovrebbero essere né traditi né usati. I 4 consiglieri eletti al grido “Mai con Emiliano“, fervidi sostenitori dell’ “andiamo da soli altrimenti non ne entra di noi neanche uno“, hanno deciso, con capo politico e un ministro (così si dice), di aderire al programma di Emiliano, di avallare il suo sistema e, soprattutto, di ignorare quella consistente parte di attivisti ed eletti che non era e non sarà  favorevole. Oggi, per questo accordo siglato lontani da tutti, Cristian Casili è stato eletto vice presidente del consiglio in quota maggioranza lasciando, peraltro, quella in quota minoranza a disposizione della destra. Si sprecheranno i già sentiti richiami alla responsabilità, al bene dei pugliesi e la famigerata azione che ci deve vedere “incidere da dentro”. Tutte chiacchiere in libertà perché il m5s, in Puglia, non ha alcun potere negoziale. Tutte chiacchiere buone per nascondere l’agire di chi ha scelto di vendere se stesso e di intraprendere l’opera d’assuefazione che, fino ad ora, ha visto come unica voce fuori dal coro il M5S. I 4 consiglieri andranno a sedere in giunta con un imputato e un’indagata scelti da Emiliano, quello più “grillino” di tutti come viene definito da giornaloni e giornalini’.

Leonardo Donno plaude all’accordo

Di tutt’altro tenore le considerazioni del deputato Leonardo Donno che plaude, invece, all’accordo: ‘Rivolgo i miei più sinceri auguri all’amico e collega portavoce Cristian Casili (eletto Vicepresidente del Consiglio Regionale Pugliese). Un abbraccio a Grazia Di Bari (che sarà capogruppo #m5s). Un abbraccio grande e buon lavoro anche a Rosa Barone e Marco Galante. Sarò al vostro fianco e lavoreremo insieme, come sempre, per il nostro territorio per la Puglia e per tutti i cittadini che ripongono fiducia in noi. Oggi si dà avvio ad un percorso, basato su possibili convergenze su temi ed obiettivi ben definiti e soprattutto su un cronoprogramma che scandirà le giornate dei nostri portavoce in Regione, nelle vesti di sentinelle attive del territorio. Come sempre, da sempre. In questi 5 anni in Consiglio Regionale il Movimento ha intrapreso battaglie importanti, mettendo sempre al primo posto il bene dei pugliesi’.