Azzardopatia, M5S: “Famiglie spaventate dalla riapertura delle sale giochi. La Regione Puglia cosa fa?”

Se la scelta sulla riapertura è in capo al Governo, i pentastellati accusano la Regione Puglia di non fare nulla su prevenzione e contrasto alla ludopatia

La riapertura delle sale giochi come era prevedibile innesca una discussione dai toni molto accesi. Da una parte chi chiede al governo di far rialzare le saracinesche a quelle attività che danno lavoro a tantissime persone e dall’altra chi pensa che, invece, non si possa scherzare con l’azzardopatia.

Non è un caso che proprio in questi giorni è pervenuta una lettera a tutti i consiglieri regionali scritta da una madre di famiglia vittima del proprio compagno ludopatico: ‘Vi chiedo aiuto, sono una moglie e madre di tre figli. Mio marito gioca a videopoker e consuma tutti i nostri soldi. Vi prego di intervenire al più presto dal momento che in questo periodo con sale slot, bingo e sale giochi chiuse, mio marito non ha potuto giocare e così non abbiamo consumato soldi’.

A voler prendere una posizione forte è il Movimento 5 Stelle che incalza il governatore di Puglia Michele Emiliano: “La decisione sulla riapertura spetta al Governo, ma la prevenzione e il contrasto dell’azzardopatia sono materia regionale e fino ad ora c’è stato il vuoto assoluto. Dove sono l’Osservatorio Regionale contro il Gioco d’Azzardo Patologico e le campagne d’informazione e sensibilizzazione sui rischi legati all’azzardopatia?”

Né vale il discorso – a detta dei pentastellati – che chiuse le videolottery e le sale gioco non cambi nulla in quanto ci sarebbe sempre il gioco on line a tentare: i dati che provengono dai giorni del lockdown dimostrano che non c’è stato alcun aumento delle giocate su internet.

“La Regione non ha mai fatto niente, ha ascoltato soltanto le istanze dei gestori. Destra e sinistra sono andate a braccetto nello snaturare la legge del 2013, votata da loro stessi sette anni fa, che aveva come obiettivo principale il contrasto e la prevenzione dell’azzardopatia, con l’entrata in vigore del distanziometro. A un anno esatto dall’approvazione di un testo di legge regionale che il contrasto all’azzardopatia ce l’ha solo nel nome, cosa è stato fatto? Niente. Parliamo – incalzano i consiglieri regionali M5S – di una dipendenza patologica che rientra nei LEA, fino ad ora mai neanche lontanamente considerata da Michele Emiliano che si vanta di essere l’assessore alla Sanità. Emiliano che è stato assente in aula durante la discussione del provvedimento, da 368 giorni non dice una parola sul tema. Non è tollerabile che i parenti di chi gioca abbiano trovato nel lockdown la sola soluzione ai loro problemi. Dati nazionali dicono che quest’anno si ritornerà a 10 anni fa per quanto riguarda i soldi spesi nel gioco: circa 61 miliardi contro i 110 del 2019. Da questi lo Stato ha ricavato quasi 11 miliardi di euro, contro i quasi 9 miliardi del 2010. In pratica al doppio delle giocate corrispondono meno di due miliardi in più di guadagni”.



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