M5S. Grillo sulle Consultazioni: «il Colle risparmi la presa per il c***»

Il M5S non andrà alle consultazioni al Quirinale: lo ha stabilito l’assemblea dei deputati grillini. Ma la decisione era stata anticipata da Beppe Grillo sul suo blog, in un post dal titolo ‘Il giorno di San Valentino’.

«Al #Quirinale a rassegnare le dimissioni al Capo dello Stato. Grazie a tutti quelli che mi hanno aiutato. Ogni giorno come se fosse l'ultimo». Alle 13.00 in punto, come preannunciato su Twitter, Enrico Letta ha rassegnato le proprie dimissioni, "irrevocabili", nelle mani del Presidente della Repubblica. Al Colle l’ormai ex Premier si è presentato da solo alla guida della sua Lancia Delta grigia. Lo stesso era avvenuto il 24 aprile dello scorso anno, quando Letta si era recato da Giorgio Napolitano per ricevere il mandato. Da allora sono passati poco meno di trecento giorni. 10 mesi dopo, il copione si ripete seppur già scritto in parte: via alle consultazioni lampo poi l’incarico.  Si parte subito, anzi.  Alle 17.00 il primo sarà il presidente del Senato, Pietro Grasso, alle 17.45 toccherà al Presidente della Camera, Laura Boldrini.

Quel che è certo è che il Movimento Cinque Stelle non parteciperà.  Se andare o non andare era il dubbio amletico del partito pentastellato ci ha pensato il leader, Beppe Grillo a dissipare ogni incertezza in un post pubblicato sul suo blog «ora Napolitano darà via al rito delle consultazioni che dovrebbe per decenza risparmiarci. Un’immensa presa per il c***. Il Presidente a vita riceverà le delegazioni dei partiti che rilasceranno all'uscita del Quirinale le solite frasi condite di ipocrisia ormai insopportabile» ha scritto l’ex comico. E se le consultazioni non valgono niente, perché «Napolitano sceglierà Renzie […] come ha fatto per Monti e per Letta, ignorando il Parlamento, la Costituzione e la volontà degli italiani per la terza volta», meglio non andarci. Una posizione confermata poi durante l’assemblea dei parlamentari grillini che ha messo ai voti la decisione: 62 parlamentari hanno votato per non salire al Colle, 17 invece hanno votato per andare alle consultazioni e 6 si sono astenuti.

Dalle colonne del suo blog, Grillo non si risparmia sui termini «Letta e Renzie sono dei prestanome, utili a chi li ha sostenuti e li sostiene. Marionette. Il Parlamento e lo stesso Governo sono un'illusione ottica e il Quirinale una monarchia. Dall'esterno il cittadino assiste a una squallida lotta tra bande per il potere mentre "nel fango affonda lo stivale dei maiali».

Anche nella Lega Nord ci sono malumori. "Questa volta sono d’accordo con Grillo, queste consultazioni sono inutili e fossi il segretario della Lega non andrei al Quirinale, le crisi extraparlamentari sono un ricordo della prima Repubblica, il passaggio in Parlamento è fondamentale: Letta deve andarci, dimettersi lì e spiegare le ragioni", ha sostenuto il governatore lombardo Roberto Maroni.