Palazzo Carafa: il Consiglio Comunale non c’è, ma i malumori già serpeggiano

Carlo Mignone che, secondo voci, avrebbe dovuto ricoprire il ruolo di Presidente del Consiglio rischia di vedersi soffiato il posto da Paola Povero. Si litiga anche nel centrodestra…

Ancora non si è insediato, ma già il Consiglio Comunale a Lecce sta facendo discutere. Rumor, sospetti e “dispetti”, tutti da dimostrare fino a prova contraria. Fino a quando i neo-eletti consiglieri non occuperanno gli agognati posti nell’assise consiliare di Palazzo Carafa, dopo le elezioni di maggio che hanno visto trionfare Carlo Salvemini. Oggetto del contendere, prima di tutto, la Presidenza. Più di qualche voce, non dà più per scontata la nomina di Carlo Mignone, come era invece era trapelato in occasione della composizione della giunta, quando all’UdC non erano andate postazioni di Governo, proprio perché – visti i risultati delle urne – l’unica casella che si sarebbe potuta riempire sarebbe stata quella del Presidente.

Secondo voci di corridoio che abbiamo raccolto in queste ore l’ex assessore potrebbe non tagliare il nastro, poiché la richiesta starebbe andando in altre direzioni. Più di uno sarebbero i pretendenti, anche se le indiscrezioni più accreditate darebbero in pole-position una donna. E per essere più chiari, l’ex presidente del Consiglio Paola Povero che tornerebbe quindi a sedere sul secondo scranno più alto.

Mignone è convinto che, alla fine, i patti saranno rispettati e non ha motivo di sospettare il contrario, ma i rumor in direzione opposta sarebbero fondati.

Malumori serpeggiano anche nel centrodestra, dove non ci si accapiglia per posizioni di prestigio, ma per un posto in consiglio. A detta dei beninformati, a breve, potrebbe giungere ad Erio Congedo – consigliere regionale e con un posto garantito a Palazzo Carafa – la richiesta di rinunciare al suo seggio a favore di chi, invece, non ha altre situazioni di rappresentanza. A beneficiarne sarebbe così, il “martiano” Antonio Finamore che succederebbe a Congedo in caso di una rinuncia poco probabile del leader regionale di Fratelli d’Italia.

Malesseri anche in casa della Lega. Sembra che il senatore Roberto Marti abbia chiesto al coordinatore cittadino Mario Spagnolo di farsi da parte, volendo individuare un’altra figura al posto di uno dei Salviniani della prima ora che, però, verrebbe considerato troppo vicino ad Andrea Caroppo.

Se ne vedranno delle belle nei prossimi giorni, sempre che si sblocchi finalmente la formazione del consiglio con le dovute nomine. Nel frattempo, sembra che tutto stia dormendo, ma sott’acqua i fiumi scorrono. Scorrono eccome.