Parabita, Marco Cataldo ritira la candidatura a Sindaco: “Turbata la mia serenità”

Nei giorni scorsi il candidato alla carica di primo cittadino aveva ricevuto una busta con all’interno un manifesta funebre rivolto al suo indirizzo  “Il clima di tensione e intimidazione ha minato lo spirito propositivo”.

Marco Cataldo fa un passo indietro e dopo aver annunciato la sua candidatura a Sindaco della Città di Parabita oggi la decisione dolorosa, quella di rinunciare a correre per la carica di primo cittadino del comune salentino. Motivo della scelta? Le minacce subite nei giorni scorsi, che hanno turbato la serenità sua e del gruppo che lo stava supportando nella competizione.

“Insieme a tanti esponenti della società civile parabitana, avevamo deciso di promuovere una lista civica, che mi vedeva candidato alla carica di Sindaco”, afferma l’ormai ex competitor in una nota.

“Il mio impegno sociale e civile, legato soprattutto ai temi della legalità, mi ha  portato in questi anni ad organizzare iniziative, senza avere mai remore o  timore alcuno.   Come noto, da diversi giorni sono stato oggetto di minacce rivolte alla mia  persona, che hanno  turbato la mia serenità  I tanti attestati di stima, di  solidarietà e di vicinanza dello Stato in tutte le sue espressioni, mi hanno dato la forza e la determinazione per andare avanti.  Tuttavia il clima di tensione ed intimidazione ha minato lo spirito propositivo,  che ha sempre caratterizzato l’agire di tutto il gruppo

Sono convinto che Parabita ha bisogno di uscire dall’impasse  in cui si trova, e  per farlo ci sarebbe voluta lungimiranza, forza e serenità. Stati d’animo che mi sono venuti a mancare e che mi hanno portato a rinunciare nella giornata di oggi alla candidatura a sindaco  ”.

Ricordiamo che nei giorni scorsi Marco Cataldo è stato destinatario di una busta minatoria contenente all’interno un manifesto funebre che ne annunciava la dipartita. A ricevere minacce anche a commissari Andrea Catandori, Sebastiano Giangrande e Gerardo Quaranta, che hanno ricevuto una missiva con all’interno un foglio con su scritto “Chi si fa i cazzi suoi, campa 100 anni. Un amico”.

“Non avrei avuto prosegue Cataldo – la giusta determinatezza ad affrontare una campagna  elettorale, che avremmo impostato sui temi della legalità e del fare senza  scendere a nessun compromesso.

Ringrazio  tutti coloro che hanno creduto in me, nel progetto e in una Parabita migliore.  Il mio alto senso di responsabilità però mi porta a fare una scelta  dolorosa ma che so essere quella  giusta per  una comunità da troppi  anni  dilaniata da divisioni, astio ed interessi personali

Il mio auspicio è che la legalità sia l’elemento fondante su cui i candidati alla  carica di sindaco baseranno la loro campagna elettorale”.



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