Il centrodestra oggi appare fermo, silenzioso e in balia delle sue paure, più preoccupato a trovare l’intesa tra le varie forze della coalizione che a riattivare il dialogo con i cittadini. Oggi sembra che a destra la politica sia vissuta attraverso un’unica variabile: il timore del cambiamento, della novità, dell’apertura”, con queste parole, Nino Marmo, Vicepresidente del Consiglio regionale analizza il periodo che sta vivendo il centrodestra negli ultimi mesi.
Un immobilismo che non è solo politico, ma anche culturale e umano, la prova tangibile di ciò sarebbe la posizione assunti verso le elezioni primarie: “Ecco credo che questa sia la causa principale della paralisi del centrodestra. Una paralisi non solo politica, ma umana e culturale. Prova ne è quello che sta accadendo sulle primarie, dove si sta consumando tutta la preoccupazione di una classe dirigente di mettersi in discussione, di sparigliare le carte, di essere più umana e meno ingessata”.
Per questo, negli scorsi mesi, il consigliere di “Via Capruzzi” si è candidato alle primarie, allo scopo di dare una scossa alla coalizione: “ La mia candidatura, da due mesi in campo, voleva, e vuole tutt’ora essere da sprono alla coalizione per ricostruire un dialogo con il nostro popolo e porre le basi per tornare a quella che continuo a definire la Vera Puglia. Al tempo stesso, la mia insistenza sulle primarie è dovuta alla consapevolezza che il centrodestra ha un futuro solo se diamo il via alla costruzione dal basso della nuova classe dirigente che dica basta ai satrapi del tesseramento. Se abbiamo paura di metterci alla prova, però, andrà sempre peggio.
Io sono abituato a portare avanti fino in fondo le battaglie in cui credo, a prescindere dal successo finale e utilitaristico, anche quando non hanno il sostegno di tutti. Questo perché sono convinto che in politica non debba mai mancare il coraggio. Quel coraggio che consente di mettersi in discussione, andare avanti e vincere la sfida del cambiamento. Dobbiamo smettere di seguire gli umori dei tattici inadeguati che sono con noi a giorni alterni. Del resto, come diceva Tolkien: ‘Noi sappiamo di coloro che proseguirono, non di coloro che abbandonarono’”.
Infine Marmo chiama a raccolta i pugliesi con i quali intende dare vita al programma e chiede che siano loro a scegliere chi dovrà essere il futuro candidato di centrodestra alla carica di Governatore: “
In ultimo, vorrei soffermarmi sull’aspetto relativo all’assenza di una base programmatica. E’ vero, non l'abbiamo ancora manifestata, ma è ben presente in noi ed è leggibile in tutta la nostra attività di contestazione al governo contrario alla Vera Puglia. Per quel che mi riguarda, in questo mese ho dato il via a una fase di ascolto, girando la Puglia per raccogliere le esigenze dei cittadini e con loro immaginare una nuova Regione. Vogliamo costruire il programma con i Pugliesi innanzitutto e con chi vorrà lavorare insieme a noi. Tuttavia, non mi pare che a sinistra si stiano dando molto da fare sul programma, concentrati piuttosto a portare avanti le loro lotte intestine, con aspre critiche alla propria attività di governo. Certo, l’immobilismo del centrodestra contribuisce, e non poco, a coprire tutte le falle presenti dall’altra parte.
Per questo, mi auguro che tutti gli uomini ‘di buona volontà’ sappiano avere uno scatto di coraggio, ponendosi con umiltà davanti ai nostri concittadini e lasciando che siano loro a scegliere i rappresentanti. Trovo che sia una rivoluzione necessaria. Immaginiamo per un attimo i benefici di una mobilitazione per le primarie: a parte le truppe cammellate e non che si recherebbero al voto, avremmo la militanza che si mobilita, si roderebbe un'organizzazione che servirà a ulteriori azioni di militanza, si metterebbero le basi di un'organizzazione territoriale capillare e poi … vada come vada, se la battaglia è compiuta lealmente e idealmente. È per amore degli ideali di partecipazione, di socialità, in cui non smetto di credere ormai da troppi anni –conclude – che mi auguro che la Puglia possa tornare a sorridere ‘a destra’”.