Matera porge la mano a Lecce, insieme per un progetto di Capitale della cultura condiviso

Il sindaco di Matera, Salvatore Adduce ha incontrato quello di Lecce, Paolo Perrone per stabilire in che modo le due città collaboreranno assieme per dare seguito alla vittoria lucana nella corsa alla Capitale europea della Cultura 2019

Non solo una collaborazione, un’intesa, un protocollo, ma un vero e proprio progetto condiviso, una fusione tra le due idee e se è possibile anche tra i due team. È questo quanto emerso questa mattina dall’incontro tra il sindaco di Lecce, Paolo Perrone e quello di Matera, Salvatore Adduce che hanno discusso e si sono confrontati sulle vie da intraprendere per dare seguito alla proclamazione della città lucana a Capitale della Cultura europea 2019.

Entrambi d’accordo sulla bontà dei due progetti e incuranti della diversa appartenenza politica, hanno ammesso la possibilità di un’ulteriore crescita e di uno sfruttamento migliore di questa opportunità che avverrà se si riuscirà a correre insieme e a dare un senso comune a questa nuova esperienza che deve costituire un importantissimo volano per un futuro migliore. Parole al miele, quindi, sono state scambiate tra i due primi cittadini che durante la conferenza stampa, che si è tenuta sempre questa mattina a Palazzo Carafa, hanno illustrato le modalità delle possibili collaborazioni tra le due Amministrazioni Comunali.

“Dobbiamo lavorare insieme”. Non lascia scampo ad equivoci il sindaco Salvatore Adduce che mette subito in chiaro la sua posizione su quello che dovrà avvenire da oggi fino al 2019 e poi loda il lavoro svolto dal capoluogo salentino nella corsa che, fino ad una settimana fa, li ha visti rivali: “Un lavoro straordinario e lungimirante è stato quello svolto dal sindaco Perrone e dal suo staff, un lavoro di cui io riconosco il valore e che non può essere sprecato per nessuna ragione. Io devo dare atto del fatto che noi abbiamo avuto un vantaggio rispetto Lecce perché siamo partiti molto prima (quattro anni e mezzo fa, addirittura alcuni ragazzi parlavano di Matera 2019 già nel 2009) e quindi di questo siamo stati avvantaggiati. Quando ho appreso della candidatura di Lecce la mia paura è cresciuta a dismisura. Noi insieme a loro ci siamo confrontati con giganti che avevano disponibilità economiche molto più ingenti rispetto alle nostre. Venezia ed il Triveneto, per esempio, hanno letteralmente buttato via un sacco di soldi senza concentrarsi sulle cose importanti”.

Il primo cittadino della città vincitrice poi continua con la sua disamina sulla corsa al titolo e usa parole al miele verso Perrone: “Bisogna dare merito a Paolo di averci messo la faccia, altri non lo hanno fatto. Io e lui siamo di due colori politici diversi, ma in questa competizione questo non conta e bisognava accantonarlo. Sono troppo belli i progetti di Lecce e di Matera per essere impallinati sul campo della strumentalizzazione pseudo politica. Il progetto di Lecce sulla rigenerazione politica mi ha colpito subito come mi colpì la presentazione del dossier leccese e per questo ho proposto a Paolo non solo una collaborazione con un’intesa o un protocollo, ma proprio la fusione dei due progetti e se è possibile anche dei due team. Noi abbiamo bisogno di tante cose presenti nel progetto di Lecce2019 e viceversa”.

In apertura di conferenza aveva preso la parola il sindaco di Lecce Paolo Perrone che si è prima di tutto soffermato sulle polemiche che si sono scatenate dopo la sconfitta del capoluogo salentino ed ha voluto chiarire una cosa fondamentale: “Tutti sanno da dove siamo partiti, come lo abbiamo fatto e con quanta diffidenza ci siamo dovuti scontrare, nonostante tutte le energie che sono state immesse nel progetto. Ora, non accetto che qualcuno ci venga a dire che noi non lo abbiamo voluto coinvolgere nell’idea di Lecce2019. Noi, per usare un concetto che prendo in prestito dai social network, non abbiamo fatto la richiesta di amicizia a nessuno, ma abbiamo accettato quella di tutti. Tutti potevano entrare a far parte della nostra squadra, solo se lo avessero voluto. Professori, ricercatori, amministratori hanno fatto sui media questa rimostranza ed hanno dimostrato di non aver capito nulla di cosa significhi Capitale della cultura europea, cioè una comunità che insieme si mette a lavoro per dare vita ad un processo aperto a tutto, un progetto di crescita condiviso da tutti”.

Il primo cittadino leccese non perde l’occasione per complimentarsi con il suo collega: “Noi sapevamo che il dossier di Matera fosse quello più completo e competitivo. Il fatto che il sindaco sia qui oggi, dimostra la bontà del nostro lavoro. Noi siamo convinti di poter ottenere dei vantaggi straordinari dalla vittoria di Matera, noi e tutto il territorio, tutto il Sud”.       



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