Mense ospedaliere della Asl. L’appalto non convince i sindacati

L’appalto per le mense ospedaliere presso la Asl non convince i sindacati Uiltucs. Si chiede la revisione del prezzo minimo

 Base d’asta ridotta all’osso per l’appalto delle mense Asl. Uiltucs insiste sull’ipotesi ‘internalizzazione’.

Non si placa la polemica sull’appalto delle mense ospedaliere della Asl di Lecce,  che non convince i sindacati. La procedura è bloccata da circa un anno a causa delle proteste  sindacali sul prezzo minimo fissato per il pasto quotidiano dei degenti.

Già nel 2013 il sindacato Uiltucs aveva chiesto al direttore generale, Valdo Mellone, di incrementare il costo a base d’asta per la giornata alimentare, pur tenendo conto dei paletti sulla spesa sanitaria fissati dalla legge ‘spending review’: l’appalto giocato al massimo ribasso non garantiva, infatti, secondo il sindacato, il mantenimento dei livelli occupazionali che ammontano a 241 unità.

Il sindacato chiese all’amministrazione di via Miglietta di realizzare anche uno studio di fattibilità per verificare le condizioni di ‘internalizzazione’ dei lavoratori, al pari di quanto già avvenuto per il servizio di pulizie. Per sbloccare la situazione, la segreteria Uiltucs ha anche bussato alle porte della Regione Puglia, richiedendo un incontro con i due assessori al ramo che si sono avvicendati: Ettore Attolini prima ed Elena Gentile poi. Ma Uiltucs si dice insoddisfatto dall’iniziativa.

Mellone, nel frattempo, ha chiesto delucidazioni sul prezzo di riferimento, valido per tutte le Asl, all’Autorità di vigilanza sui contratti pubblici (Avucp) che pare abbia risposto solo ieri. “Ma sulla scorta delle sue indicazioni, il nuovo prezzo a base d’asta, fissato a 12 euro e 33 centesimi, risulta essere ugualmente basso” affermano dalle segreterie di Uiltucs.

Sembra saltata anche l’ipotesi di internazionalizzazione perché le linee guida regionali che stabiliscono le competenze delle varie Sanitaservice, escludono la gestione diretta del servizio mensa. “L’unica soluzione individuata dal direttore dell’Asl di Lecce consiste nell’apertura di tavoli tecnici governativi che intervengano sui dettagli dei bandi di gara – spiega ancora la segretaria Perrone – Noi siamo convinti, invece, che l’internalizzazione rimanga l’unica strada utile a garantire stabilmente tutti i posti di lavoro”.

“E questo a partire dal prezzo a basa d’asta, che dev’essere congruo con le necessità di spesa dell’azienda che si aggiudicherà la gara – aggiunge Antonella Perrone – Diversamente si va incontro al rischio di un esubero del personale davvero consistente: 60, 70 unità lavorative ‘tagliate fuori’ per effetto della chiusura di alcuni presidi ospedalieri ed il ridimensionamento di ricoveri e posti letto negli ospedali della provincia”.



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