Nomina del Commissario di un Asp, indagato Michele Emiliano. Il governatore: ‘gli accertamenti siano celeri’.

Dopo l’assessore Salvatore Ruggeri, anche il presidente della Regione Puglia indagato per la nomina del commissario dell’Azienda per i Servizi alla Persona “Castriota e Corroppoli” di Chieuti

La nomina del commissario di una sconosciuta Asp della provincia di Foggia potrebbe trasformarsi in un vero e proprio terremoto politico. Tutto ciò perché dopo l’avviso di garanzia all’assessore al Welfare Salvatori Ruggeri, risulta indagato dalla Procura dauna anche lo stesso governatore di Puglia.

A darne comunicazione con un post su Facebook Michele Emiliano che racconta di aver appreso la notizia in mattinata dallo stesso Ruggeri e si dichiara comunque sereno e ci scherza quasi su.

‘Rispondo per una nomina mai effettuata, per non avere mai accolto le indicazioni di coloro che la peroravano. Credo di essere il primo pubblico amministratore chiamato a rispondere per una nomina mai effettuata’.

Secondo Emiliano è normale che nelle nomine di sua competenza gli vengano dati dei suggerimenti sia dai consiglieri di maggioranza che da quelli di opposizione visto che si tratta di amministratori che conoscono bene i territori. Perciò si dice stupito dell’avviso di garanzia.

Sorprende comunque che al centro di una grave vicenda che riguarderebbe presunti illeciti di due big della Giunta Regionale (il Governatore e il suo assessore al Welfare, appunto) ci sia l’Azienda per i Servizi alla Persona “Castriota e Corroppoli” di Chieuti, un piccolo centro nel foggiano.

Come raccontato in occasione dell’avviso di garanzia a Ruggeri, l’Asp “Castriota e Corroppoli” è nata il 15 maggio del 2010 dalla fusione di due ex I.P.A.B. (Istituti Pubblici di Assistenza e Beneficenza) in particolare dalla fusione tra l’Ipab Casa di Riposo “Maria Immacolata” di Chieuti e l’Ipab Pio Istituto “Sorelle Corroppoli” di Serracapriola.

Le accuse a Michele Emiliano

Il Governatore è accusato di aver ascoltato un membro della maggioranza del Consiglio Regionale nella nomina del Commissario dell’Asp “Castriota e Corroppoli” di Chieuti. Va detto che il governatore non ha poi dato seguito alla segnalazione ricevuta, ma ai giudici ciò non è bastato.

Michele-Emiliano

Il post di Emiliano

Emiliano oggi pomeriggio ha scelto di raccontare tutto ai pugliesi e con un post è entrato nel dettaglio che lo riguarda.
Ecco per intero il post di Emiliano dal titolo: ‘Per dovere di verità’.

«Ho appreso dall’assessore Ruggeri – destinatario della notifica di un invito a comparire della Procura della Repubblica di Foggia – di essere anche io sottoposto ad indagini preliminari.

Pur non avendo ricevuto alcuna comunicazione ufficiale, voglio io stesso comunicare la notizia per dovere di trasparenza verso i miei concittadini. L’accusa consiste nell’avere ricevuto indicazioni politiche da un consigliere regionale per nominare commissario di una Asp una determinata persona.

E ció, nonostante io abbia ritenuto di non accogliere tale indicazione formulatami sin dal febbraio 2019, tanto che nessuna nomina è stata effettuata sino ad oggi. Non ho accolto l’indicazione nominativa ricevuta avendola ritenuta non pienamente soddisfacente alla luce delle mie prerogative discrezionali.

Infatti ero libero di proporre alla giunta qualunque nominativo, senza limiti di qualificazione professionale e senza necessità di procedure ad evidenza pubblica non previste da nessuna legge nazionale o regionale per l’incarico di commissario.

Rispondo dunque per una nomina mai effettuata, per non avere mai accolto le indicazioni di coloro che la peroravano.
Credo di essere il primo pubblico amministratore chiamato a rispondere per una nomina mai effettuata. Anzi per avere respinto la legittima indicazione politica ricevuta da un membro della assemblea legislativa regionale membro della maggioranza di governo che aveva pieno titolo di propormi un nome per quell’incarico.

Sono dunque chiamato a rispondere di un reato contro la pubblica amministrazione (che prevede la adozione di un atto amministrativo come elemento costitutivo del reato stesso) senza averlo mai adottato nonostante siano passati mesi e mesi dalla indicazione ricevuta.

I fatti di cui sono accusato sono la assoluta normalità con riferimento alle nomine discrezionali dove i consiglieri regionali di maggioranza e di opposizione normalmente offrono al presidente della giunta indicazioni e suggerimenti data anche la loro conoscenza del territorio.

Non escludo che alcune di queste indicazioni siano alle volte pittoresche, veementi, fondate su pressioni e interessi politici, finanche elettorali in alcuni casi, ma a mio parere tali indicazioni sono sempre legittime perché finalizzate all’esercizio di un potere assolutamente discrezionale.

Comprendo tuttavia che la questione possa essere oggetto di diversa opinione. Ma quel che sinceramente fatico a comprendere è come si possa pensare che un reato sia stato commesso rigettando l’indicazione ricevuta. Resta comunque ferma per principio la mia fiducia nella giustizia alla quale chiedo celerità negli accertamenti».

I commenti alla notizia

In tanti hanno voluto commentare la notizia che certamente ha destato un gran rumore. Emiliano è in piena corsa per le elezioni regionali a Governatore di Puglia che si terranno nel 2020 e non è certo un bel biglietto da visita quello che gli viene consegnato oggi.

Tony Trevisi (M5S): ‘La terza indagine in pochi mesi’

«Ancora una volta il presidente Emiliano è indagato, come ha scritto lui stesso sulla sua pagina Fb. Si tratta della terza indagine in pochi mesi e della seconda di cui apprende prima che gli venga notificato un atto ufficiale. Una indagine che coinvolge anche l’assessore al Welfare Ruggeri per la nomina del Commissario della ASP di Chieuti. Ci sembra francamente un po’ troppo, per questo non ci bastano le spiegazioni contenute nel post in cui dice di aver ricevuto indicazioni politiche da un consigliere di maggioranza, che non ha ascoltato non avendo poi fatto nessuna nomina. Così come riteniamo assurdo che Emiliano legittimi in quel post la prassi di ricevere indicazioni dai consiglieri e la totale discrezionalità del Presidente della Giunta per nomine così delicate».

Fdi e Dit: ‘Siamo garantisti, ma il presidente non tiri in ballo le opposizioni per legittimare quello che fa!’

«Per noi un avviso di garanzia è appunto una ‘garanzia’ per chi lo riceve di potersi difendere da ipotetiche accuse mosse da una Procura. Per questo, al contrario del presidente Emiliano, non abbiamo mai chiesto le dimissioni né sue né quelle dei suoi assessori. Anzi, in tutte quelle occasioni siamo rimasti in silenzio stampa, per il rispetto di chi indagava, ma soprattutto per quella presunzione di innocenza che per noi è un faro del vivere politico-civile. Ma se il presidente Emiliano pensa di dare all’opinione pubblica l’idea di essere ‘legittimato’ nel suo ruolo e nella sua attività politica anche dai consiglieri di opposizione – facendo intendere che il suggerimento sulle nomine possa arrivare anche da noi, oppure invitandoci a discutere del suo Piano Rifiuti – si sbaglia di grosso e glielo diciamo nei denti, almeno per quanto ci riguarda. Non abbocchiamo al suo tentativo di mettere tutto in un grande calderone per distrarre i pugliesi e fargli credere che ‘siamo tutti uguali’».

 



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