Il centrodestra si riunisce ma dimentica Mpl. Il Movimento di Lamosa alza la voce

Rammarico per l’esclusione della lista Lecce Città del Mondo dall’appuntamento. Il sodalizio che ha supportato il Candidato Giliberti chiede se si sia trattato di un incontro di coalizione o di una riunione di eletti.

Il comune di Lecce

Acque agitate nel centrodestra Leccese… La convocazione di una riunione nella sede di Forza Italia da parte dei soggetti che compongono la minoranza a Palazzo Carafa, non è piaciuta, evidentemente, al Movimento Popolare Leccese che con una nota ufficiale esprime rammarico e disappunto per una scelta che vede esclusa la lista Lecce Città del Mondo.

Mpl che ha supportato la composizione della lista a sostegno del candidato sindaco Mauro Giliberti, chiede se si tratti di un incontro di coalizione o di una riunione di eletti.

“Dopo il consenso elettorale conseguito alle ultime elezioni – si legge nella nota – appare doveroso un chiarimento, dovuto ai 2.369 elettori che hanno espresso il loro consenso. Il nostro movimento, dunque, appartiene ancora alla coalizione?”.

Una domanda che viene ribaltata all’intero corpo del centrodestra leccese nel convincimento che i movimenti dal basso e le liste civiche abbiano la stessa dignità e rilevanza di tutti gli altri partiti. Dal più grande al più piccolo; da quelli di stampo nazionale a quelli di matrice locale e territoriale.

La puntualizzazione di Mpl appare interessante per il futuro dello schieramento uscito sconfitto dalle elezioni comunali, nonostante i giudici amministrativi abbiano riproposto, con la recente sentenza del Tar di Lecce, la controversa situazione politica definita, con gergo tecnico, “anatra zoppa”.

A tal proposito nessuno ritiene implausibile e impossibile un prossimo ritorno alle urne che tenga conto dei rapporti di forza e dei nuovi soggetti emergenti che hanno in animo di recitare un ruolo da protagonisti, pertanto, in un orizzonte poco chiaro e in un’atmosfera alquanto confusa, l’esclusione di alcuni sodalizi elettorali potrebbe essere vista come un muro contro muro che potrebbe ulteriormente indebolire una coalizione che invece va alla ricerca di un pronto riscatto.



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