Niente fiamma tricolore per il Movimento Sociale Italiano – Destra Nazionale. Lo ha deciso il Tar Puglia sezione di Lecce, investito della questione a seguito del ricorso proposto dallo stesso MSI avverso la decisone della Commissione Elettorale Circondariale di Lecce.
Nei giorni scorsi, infatti, la Commissione aveva accolto il reclamo presentato da Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale tramite il suo portavoce provinciale Pierpaolo Signore, lamentando un illegittimo uso della storica fiamma da parte della Destra Nazionale. L’esponente del partito che a livello nazionale fa capo a Giorgia Meloni aveva chiesto di ‘bannare’ tanto il simbolo quanto il nome del Movimento Sociale Italiano nella competizione elettorale di Lecce onde evitare confusione tra gli elettori.
Tesi accolta dalla Commissione Elettorale e anche dai giudici amministrativi, i quali hanno spiegato che “FdI-AN è un partito presente in Parlamento e pertanto è vietata la presentazione di simboli che, per essere usati tradizionalmente da partiti presenti in Parlamento, possono trarre in errore l’elettore”.
Soddisfazione da parte di Pierpaolo Signore, ma doccia ghiacciata per Walter Ronzini che, a questo punto, potrebbe ritirare la sua candidatura a sindaco e la lista che lo supportava. Ronzini, che era stato il settimo e ultimo aspirante primo cittadino a presentarsi alla cittadinanza, lo aveva detto chiaramente nel corso degli ultimi, convulsi, giorni: “senza simbolo e senza nome siamo fuori dai giochi”.
Del resto, era proprio sul richiamo della “fiamma” che la Destra Nazionale leccese faceva leva per la campagna elettorale, ma ora tutto sembra essere stato vano. Al momento gli esponenti del MSI-Destra Nazionale di Lecce sono in silenzio stampa: in queste ore decideranno il da farsi, ma non si esclude che possa già ‘saltare’ una candidatura e una lista.
