«Nardè² non è¨ la discarica d”™Italia». Frasca e Siciliano contro l”™ampliamento della Rei

‘Nardè² non deve diventare la discarica d”™Italia. Mi svesto da qualsiasi colore politico e mi metto contro anche i colleghi di partito perchè© la salute viene prima della politica’.

L’urlo del consigliere provinciale Mino Frasca che, insieme al collega Giovanni Siciliano, si scaglia contro l’ampliamento della discarica Rei.

Si torna a parlare di ambiente e smaltimento rifiuti nel territorio di Nardò-Galtone. Solo pochi giorni fa la cronaca locale parlava di allerta per via di una nave carica di amianto, proveniente dalla Sicilia, i cui container sarebbero stati sversati nella discarica Rei. Le trattative per il carico pare siano state congelate, ma secondo i consiglieri provinciali Mino Frasca e Giovanni Siciliano “la notizia più mortificante è passata, finora, sotto coperta”.

“La vicenda della nave carica d’amianto – spiegano – che non giungerà più, per ora, dalla Sicilia, porta a galla la verità più cruda: in tre anni, sul territorio della Provincia di Lecce, non sono state smaltite più di 4mila tonnellate di manufatti contenenti questo tipo di materiale pericoloso. E questo, a fonte di una presenza stimata nel Piano regionale amianto, di un qualcosa come 700 tonnellate”.

La discarica Rei, secondo i consiglieri “era stata autorizzata, unica in tutta la Puglia, per soddisfare prevalentemente le esigenze di smaltimento pugliesi. Ma i numeri dell’impianto galatonese sono chiari: solo 700 tonnellate su 3677 sono arrivate dal leccese, nel 2012 solo 1500 su 4642, nel 2013 solo 1557 su 3522. Da Bari, nel triennio, 5mila tonnellate, da Taranto, nulla, appena 50. Niente anche da Foggia, che conferisce il suo amianto in Abruzzo, dove viene applicata, a detta della società, una ecotassa di quattro volte inferiore”.

Mino Frasca e Giovanni Siciliano puntano il dito contro i sindaci di Nardò e Galatone, colpevoli – a loro dire – di star rendendo Nardò “la discarica d’Italia”. L’impianto potrebbe essere ampliato da 13mila ad 80mila metri metri cubi. “Io sono stato favorevole all’impianto – spiega Frasca durante l’incontro in mattinata a Palazzo Adorno – perché è nell’interesse del cittadino sapere che non vi è eternit per le strade, ma che l’amianto si trovi in una struttura autorizzata. Oggi, mi chiedo, a cosa servono quasi 70mila metri cubi in più. Se i 13mila bastavano a soddisfare le esigenze del territorio di Nardò e Galatone, questo ampliamento, allora, sarà fatto per favorire i soli interessi della Rei”.

“Una scelta azzardata” questa, sempre secondo il consigliere Frasca che si riverserebbe “sulla salute dei cittadini anche fra meno di dieci anni.Io mi svesto da ogni colore politico e conduco questa battaglia contro chiunque metta al primo posto la politica. Perché la salute viene prima di tutto”.

“Io e il consigliere Frasca – spiega Giovanni Siciliano – vogliamo un’operazione verità”.

Ma il dito dei due consiglieri è puntato anche contro il Presidente della Provincia Antonio di Gabellone affinché “esca allo scoperto e non consenta che Nardò diventi discarica d’Italia”. Il numero uno di Palazzo dei Celestini, ad ogni modo, ha dato la piena disponibilità al dialogo ed entro la prossima settimana è previsto un consiglio provinciale monotematico. 



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