“E’ giusto che il presidente Emiliano tenga la delega alla Sanità per sé, perché è un impegno preso in campagna elettorale che condivido a pieno. Pertanto, non ci sarà alcuna nuova nomina”.
L’assessore regionale al Welfare, Totò Negro, commenta così la notizia che lo accrediterebbe ad essere, a stretto giro, ufficialmente delegato alla Sanità pugliese. Un settore sensibile e che grava, sul bilancio pugliese, un costo ritenuto, da sempre, troppo esoso: era il maggio 2015, infatti, quando Emiliano, candidato alla presidenza della Regione, prometteva che avrebbe gestito personalmente il comparto sanitario; “troppe volte, negli anni scorsi, i cittadini non hanno saputo a chi rivolgere i propri reclami, se sarò eletto potranno rivolgersi direttamente a me”, così l’attuale candidato alla segreteria del Partito Democratico spiegava ai pugliesi le ragioni della sua scelta. La questione, in verità, si pone oggi proprio perché, Emiliano, in quanto candidato nella corsa alla scalata del suo partito, non avrebbe più, a detta di molti, tempo disponibile e sufficiente per farsi carico della difficoltosa gestione dell'assessorato più conteso.
In tanti avrebbero indicato proprio l’assessore Negro come “prescelto” per la delega tanto ambita, ma è lo stesso a chiarire la natura del tutto non necessaria del passaggio di consegne: “ il mio campo d’azione sovente si interseca, per competenze ed esigenze, con l’ambito sanitario e non sono nuovo allo svolgimento di incarichi che operano sui due fronti congiuntamente”.
Se non fosse già abbastanza chiaro, Negro rincara la dose: “ Abbiamo altre questioni più impellenti, non sentiamo l’esigenza di ripensare alle nomine”. Il cambio di passo nel sistema sanitario, inoltre, è stato strutturato attraverso il nuovo modello Maia, fortemente voluto dal Presidente, la cui riorganizzazione ha istituito sei dipartimenti in sostituzione delle otto aree targate Vendola; tale struttura incoraggia, già, la collaborazione e prevedrebbe, in futuro, l’accorpamento sotto un solo delegato di aree quali Welfare e Sanità.
“Quando il presidente Emiliano lo riterrà opportuno, ci sarà una nomina ad hoc; attualmente, la sua volontà è in direzione opposta”- conclude Negro.
Valentina Petrucci