‘No’ a droga e bullismo nelle scuole: pronta una cabina di regia per contrastare i fenomeni

Si è formata oggi, in Prefettura, la cabina di regia provinciale che coordinerà le iniziative di prevenzione e sensibilizzazione contro i fenomeni di droga e bullismo nelle scuole. Gli studi saranno condivisi in uno spazio multimediale.

In questi mesi il MIUR ha avviato un’azione di sistema per la prevenzione dei fenomeni che possono turbare lo svolgimento quotidiano delle attività scolastiche. Serve dunque contrastare qualsiasi azione illecita, salvaguardando un sano sviluppo psico-fisico degli studenti, evitando disagi sociali. Sin dall’Ottobre scorso, il Comitato Provinciale per l’Ordine Pubblico e la Sicurezza – allargato a organi giudiziari e istituti scolastici – presentò il numero verde 43002. Utenza realizzata dal Ministero, al quale è possibile inviare un sms che denunci episodi di spaccio di droga o bullismo. Chi ne risulta vittima deve trovare il coraggio di denunciare.

Tuttavia, serviva introdurre un coordinamento delle molteplici iniziative di prevenzione e sensibilizzazione promosse dalle amministrazioni locali, dagli ambiti sociali di zona alle istituzioni scolastiche. Di seguito a tale richiesta, oggi, in Prefettura, si è insediata la cabina di regia provinciale sui fenomeni legati a bullismo e spaccio di stupefacenti. Ne fanno parte il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale dei Minori di Lecce, Dott.ssa Maria Cristina Rizzo; il vicesindaco del Comune di Lecce, Carmen Tessitore; il Direttore del Dipartimento per le Dipendenze patologiche della Asl di Lecce, nonché i dirigenti scolastici del Liceo ‘Palmieri’, dell’Istituto ‘Galilei Costa’ e della consulta provinciale degli studenti.

L’incontro è stata occasione per riflettere sulle azioni più efficaci da attuare in materia, magari garantendo una prospettiva multidisciplinare con al centro etica e legalità. Bisogna generare un dibattito sui valori contemporanei e sui bisogni educativi di giovani e famiglie. La dott.ssa Rizzo ha infatti sottolineato come decrescano, nei dati relativi al 2014, condotte penalmente rilevanti, sebbene aumenti il numero delle famiglie affette da situazioni di grave disagio.  

Non basta il solo numero 43002, pertanto. Occorre promuovere azioni di coesione tra realtà istituzionali, amministratori locali, scuole, associazioni del territorio, famiglie e studenti. E tutto ciò partendo dagli studi in corso realizzati da organi e associazioni competenti, che verrebbero così discussi dai diretti interessati all’interno di uno spazio multimediale. Si apre così un nuovo fronte d’intervento nel programma realizzato in questi anni dalla Prefettura di Lecce e intitolato ‘L’architettura della legalità’. Nato con funzione di prevenzione della corruzione all’interno del tessuto economico-politico locale, ma che adesso potrà ampliarsi grazie all’inserimento delle comunità scolastiche, sempre nell’ottica della ricostruzione del pensiero legale



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