‘No’ alla Legge Fornero, ‘sì’ al Frecciarossa nel Salento: i sindacati dal Prefetto

Presidio in via XXV Luglio, davanti alla Prefettura, da parte dei sindacati leccesi di Cgil, Cisl e Uil. Duplice richiesta: modifiche immediate della Legge Fornero e ‘pressing’ al Governo per far arrivare il treno ‘Frecciarossa’ anche nel capoluogo salentino.

Se in tutta Italia vengono organizzati presidi e sit in – anche piuttosto decisi – contro la “Legge Fornero”, allora significa che gli effetti sui lavoratori risultino, ad oggi, percepiti come tutt’altro che positivi. Del resto, le richieste di modifica ormai non si contano quasi più. Occasione per poter mettere in pratica i “sogni” di mezza nazione, dunque, risulta l’imminente presentazione del disegno di Legge sulla Stabilità nel 2016. Ed ecco che i sindacati spingono le sedi romane ad intervenire su temi quali previdenza, mercato del lavoro e occupazione. In particolare, però, le sigle salentine aggiungono altre opzioni. Tra queste, l’arrivo del Frecciarossa nel capoluogo barocco. Proprio stamattina a Lecce, Cgil, Cisl e Uil hanno manifestato – a partire dalle 10.00 – davanti alla Prefettura locale.

«Abbiamo organizzato questo presidio per contrastare questa legge Fornero – dichiara a Leccenews24.it Salvatore Arnesano, Segretario Generale CGIL Lecce – che ha penalizzato moltissimo lavoratori e lavoratrici. Chiediamo subito delle modifiche da inserire nella legge di Stabilità. Negli anni fronteggiamo sempre delle difficoltà, ormai è un dato di fatto. Ad esempio, non si garantisce nessun turnover e nessuno andrà mai in pensione stando ai dettami dell’attuale normativa. Pretendiamo una flessibilità che si possa in qualche modo gestire senza penalizzazioni. Le soluzioni esistono ed è giusto, rivendicarle».

Urgente, dunque, un intervento strutturale che abbassi l’età d’accesso alla pensione, reintroducendo una vera flessibilità in uscita. Favorendo, oltretutto, i lavoratori precoci nell’adeguatezza delle prestazioni pensionistiche. Solo in tal modo, pertanto, verrà incentivato il turnover, incrementando l’ingresso dei giovani. E non è tutto. Sul tavolo del governo ci sarà anche la settimana di salvaguardia per la categoria degli esodati e l’applicazione dell’opzione donna. Delle misure che non necessitano di nuove coperture. E vanno sanati, inoltre, «alcuni tra i più macroscopici errori della Legge Fornero, ossia i macchinisti e quota 96 della scuola», riprendendo una frase dei sindacati stessi.

La protesta, però, assume pure dei connotati squisitamente locali. «Al Prefetto chiediamo di inviare presso i Ministeri competenti la nostra richiesta affinché il capolinea Frecciarossa arrivi a Lecce», dichiara Salvatore Giannetto, Segretario Generale UIL Lecce. «Non possiamo vivere solo di sole e mare – continua – si tratta di un problema complessivo in termini di sviluppo e il Salento non può venire emarginato poiché a rischio desertificazione. Basti pensare alla crisi aziendali che ci sono state, nonché la disoccupazione giovanile. Ecco dunque che l’arrivo dell’alta velocità rappresenta una “freccia in più” nell’arco a disposizione del territorio».

«Logistica, infrastrutture e trasporti. Delle priorità fondamentali in una città come Lecce», sostiene invece Antonio Nicolì, Segretario Generale CISL Lecce. «Alla vigilia dell’incontro col Governo, abbiamo voluto essere ricevuti dal Prefetto per inviare a Roma una nota contenente il senso della nostra protesta. Siamo peraltro riusciti a coinvolgere tutte le associazioni datoriali e portatrici d’interesse. Saliranno Confindustria e quelle realtà appartenenti al settore agricoltura, insieme a commercio e artigianato». 



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