Noi Con Salvini e Lega in piazza per chiedere il ‘voto subito’. Calò: ‘il nostro movimento cresce’

I militanti salentini del movimento facente capo al segretario federale del Carroccio di nuovo in piazza, a Lecce e Racale, per chiedere il ritorno alle urne entro Giugno. Buona la risposta dei cittadini, soddisfatti gli organizzatori.

Un week-end all’insegna della raccolta firme in oltre mille piazze d’Italia, quello organizzato da Lega e Noi Con Salvini, per chiedere il ritorno al voto in tempi rapidi.

Che il leader del Carroccio scalpiti per ridare parola alle urne quanto prima, infatti, non è un mistero e non bastassero gli svariati pressing delle ultime settimane, uno fra tutti l’aver indicato i prossimi 8 e 9 aprile come date in cui celebrare le primarie del centrodestra, i militanti del suo movimento si sono attivati, in quest’ultimo weekend, nell’allestimento di gazebo e banchetti atti a promuovere il tesseramento per il 2017 ed esporre il programma del segretario leghista.

Anche in quel di Lecce e Racale, quindi, gli attivisti di NcS hanno risposto al suo appello per una due giorni incentrata alla sensibilizzazione dell’elettorato e all’avvicinamento dei simpatizzanti.

“Ancora una volta in piazza per chiedere il ‘voto subito’ e per far conoscere ai cittadini le nostre proposte programmatiche. – ha dichiarato il segretario cittadino per la città di Lecce, Spagnolo – Bellissima la risposta dei cittadini, tanti curiosi e tanto sostenitori si sono fermati al gazebo, hanno firmato e hanno sottoscritto la tessera 2017”

Sulla stesa linea il coordinatore provinciale, Leponardo Calò, che ha sottolineato come “il movimento cresce e si radica sempre di più sul territorio anche in quelle zone in apparenza più difficili da penetrare. Lecce è sempre una conferma ma da segnalare è il calore e l'entusiasmo di Racale dove tanta gente si è fermata e abbiamo avuto decine di nuovi tesserati”.

Ancora molti i nodi da sciogliere, sicuramente, in merito alle alleanze ma, a quanto pare, non abbastanza intricati da impedire a leghisti e salviniani di rispettare le tappe previste dalla loro tabella di marcia.



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