I lavoratori dell'azienda metalmeccanica trepuzzina hanno deciso di rompere il silenzio e si sono ritrovati questa mattina a protestare davanti alla Prefettura. Li ha ricevuti il Dottor Aprea che ha informato loro del vertice convocato al Ministero per venerdì 13 dicembre.
Dopo circa un mese di silenzio si torna a parlare di Omfesa. La vicenda dell'azienda metalmeccanica di Trepuzzi, un tempo gloriosa, non può essere inghiottita da un buco nero di silenzio e noncuranza. È quello che però, purtroppo, sta succedendo nell’ultimo periodo in cui sindacati e lavoratori non hanno da tempo notizie su quello che potrà essere il loro futuro. Il nodo da sciogliere è quello relativo alla volontà di Trenitalia (unica committente di Omfesa) che, dovrebbe aprire alla possibilità di riconfermare gli ultimi 4 milioni di euro di commesse già appaltate all’azienda.
Una soluzione, questa, che eviterebbe la morte dello stabilimento e la conseguente perdita di 89 posti di lavoro. Ad oggi, infatti, i lavoratori sono a casa e l’azienda, che era considerata a tutti gli effetti come il fiore all’occhiello dell’imprenditoria salentina in quanto per anni si è impegnata in maniera impeccabile nella manutenzione e lavorazione delle carrozze passeggeri per conto di Trenitalia, è caduta nell’oblio generale.
Questa mattina i dipendenti della ditta trepuzzina sono tornati a far sentire la propria voce e a manifestare tutto il loro malcontento attraverso un sit-in in Prefettura. La loro richiesta è sempre una: la convocazione di un tavolo ministeriale a Roma, in cui si dovrebbe parlare dei problemi occupazionali della vertenza in atto e si possa sbloccare una situazione che ormai va avanti da troppo tempo. Per fortuna la protesta di oggi sembra aver portato gli effetti sperati.
Il Dottor Giulio Aprea, infatti, ha assicurato i lavoratori ed ha ottenuto la convocazione di un tavolo che si terrà nella Capitale venerdì 13 dicembre. Ad accompagnare i lavoratori nella protesta in Prefettura c’erano le sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil che si sono fatte carico dei problemi dei dipendenti.
Maurizio Longo di Fim Cisl spiega nelle sue dichiarazioni i motivi della manifestazione: “Questa mattina i lavoratori si sono ritrovati qui sotto – dice – perché sono mesi che stanno aspettando questo benedetto tavolo romano e sono venuti per capire il perché. Per fortuna ci ha chiamato il Dottor Aprea che ci ha avvisato che il 13 dicembre alle ore 10 c’è il tanto atteso incontro da noi tanto agognato. Doveva arrivare molto prima questo tavolo, è arrivato dopo ma finalmente ci siamo”.
Il sindacalista continua esponendo quello che si aspettano il lavoratori dal vertice romano: “Ci aspettiamo che si diano delle risposte chiare e di prospettiva ai lavoratori. Noi sappiamo che Trenitalia vuole dare una mano ai lavoratori perché hanno capito che essi sono gli unici che possono fare questo lavoro. La speranza c’è ed è l’ultima a morire. Noi continuiamo con il nostro lavoro, infatti adesso stiamo andando in Tribunale per parlare con la dottoressa Lia perché all’interno del palazzo di giustizia si sono susseguiti molti furti e giustamente dobbiamo salvaguardare anche lo stabilimento”.
