Pankiewicz, «occorre un brand Salento»

Secondo il Presidente di Valori e Rinnovamento è¨ necessario che il nostro territorio, sul modello del marchio Val De Loire, crei un suo brand: ‘sarà questa la chiave per un salto di qualità’.

È vero che il mare da sogno come quello che si affaccia davanti alle coste salentine ha contribuito, non poco, a registrare negli ultimi anni un boom di presenze durante la stagione estiva che qui inizia presto, verso la fine di aprile e termina tardi,  a ottobre inoltrato. È vero che i paesini dell’entroterra, ricchi di storia, cultura e tradizione, il pregio e la magnificenza delle città d’arte, prima fra tutti Lecce con il suo barocco, la ricchezza del folclore e l’eno-gastonomia hanno fatto e fanno del Salento un luogo da vivere tutto l’anno. È vero che eventi “antichi” legati non solo alla cultura locale ma anche “nuovi” rendono questa terra un palcoscenico da vivere a cielo aperto. Perché è innegabile ormai, che il Salento piace, a chi ci è già stato e anche a chi ne ha solo sentito parlare grazie ad un appeal un po’ innato, un po’ costruito. Solo qualche giorno fa questo lembo di terra ha messo in tasca l’ennesimo prezioso riconoscimento confermandosi, anche per il 2014 come “Territorio dell’anno”, il più amato dagli italiani insomma, nel sondaggio sulle mete preferite dai vacanzieri, che la rivista “Italia Touristica” ha effettuato in vista dell’edizione 2014 della Bit.

Da qui, nasce in Wojtek Pankiewicz e nel movimento da lui presieduto “valori e rinnovamento” l'idea, strategica, del Marchio Salento. Anzi, qualcosa in più di un’idea, un progetto che porteranno avanti fin da questo momento. «Nella legislazione italiana, statale e regionale, – si legge nel comunicato- non esiste un marchio per i territori che si impegnino a mettere in valore e a proteggere contemporaneamente il proprio patrimonio artistico e  quello paesaggistico». Per questo, nel corso di una conferenza-dibattito sul tema “La cultura per uscire dal declino”, la pittrice leccese Gabriella Legno, componente del Direttivo di “Valori e Rinnovamento”, nel suo intervento ha proposto la creazione di un Marchio Salento seguendo la felice esperienza francese  Missione Valle della Loira. «In Francia, infatti – ha spiegato l’artista salentina –  si è creato un Marchio Val de Loire per questo paesaggio e per i numerosi castelli presenti e il risultato finora è stato di 280.000 nuovi posti di lavoro, 8 milioni di visitatori e un miliardo di ricavo annuo. Occorre allora mettere un Marchio anche al nostro paesaggio per tutelarlo e valorizzarlo alla perfezione sia dal punto di vista paesaggistico che architettonico. In provincia di Lecce, infatti, contiamo la presenza di una cinquantina di Castelli e di una trentina tra Palazzi Baronali, Marchesali, e residenze fortificate e castellate, siti archeologici, grotte, tratti di costa di una bellezza stupefacente e città d’arte arricchite da chiese e cattedrali meravigliose, oltre a tradizioni religiose (feste patronali, la Focara a Novoli , la processione Madonna dell’Altomare a Otranto, eccetera), musicali come La Notte della Taranta, ed enogastronomiche».

Non solo. «Anche nel contesto italiano (Torino e Siena) negli ultimi anni si sono diffusi progetti culturali e strategie che ambiscono a uno sviluppo territoriale "culture driven"». L’intento non è da poco: promuovere la valorizzazione del territorio salentino attraverso una strategia d'insieme e integrata con attività culturali, il turismo, artigianato, agroalimentare, enogastronomia, le nuove professioni e le nuove imprese legate ai beni culturali. Sarà questa la chiave per un salto di qualità che farà della nostra proposta un asse di coesione sociale e di sviluppo.
Il Brand Salento  darebbe al nostro territorio la certezza di salvaguardare la sua bellezza artistica e paesaggistica, porterebbe occupazione e ricchezza, e la possibilità di mantenere il posto che merita agli occhi del mondo.



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