Paolo Pagliaro rilancia sugli enti locali: ‘via regioni, provincie e organi inutili. È questa la vera riforma che serve all’Italia’

‘Abolire le regioni (vere fonti di spreco), province ed enti inutili: spazio all’Italia dei Dipartimenti’. E’ la nuova proposta di Paolo Pagliaro che torna a parlare di nuovi possibili assetti territoriali. ‘Occorre ridisegnare confini e competenze per una nazione efficiente’.

Il Presidente del “Movimento Regione Salento” Paolo Pagliaro, componente dell’Ufficio di Presidenza di Forza Italia, torna a rilanciare le idee riformiste su un possibile nuovo assetto territoriale. Da anni, sulla scorta dell’istituzione della Regione Salento, comprendente le provincie di Lecce, Brindisi e Taranto, il movimento autonomista ha lanciato più volte alcune idee su nuove organizzazioni dell’apparato degli enti locali.
  
‘L’apparato amministrativo italiano con i suoi 16mila enti – spiega Pagliaro – è il più caro d’Europa. Il bisogno impellente è un riordino territoriale che vada a cancellare tutti gli enti inutili, le provincie e le regioni e ridisegni i confini territoriali in dipartimenti, ne scaturirebbero un straordinario risparmio in termini economici e una semplificazione nell'erogazione di servizi’.
 
Una ‘nuova mission’, dunque, che punta all’eliminazione, anzi all’azzeramento delle istituzioni locali, per ridisegnare i confini politico-geografici dello Stato. ‘oggi l’Italia – continua il responsabile del Dipartimento Regionalismo, Federalismo e Identità territoriali del partito azzurro – è formata da 20 regioni (vera fonte di sprechi e privilegi) di cui cinque a statuto speciale, 110 province, dieci (più altre sette previste) città metropolitane.
 
La vera riforma, che permetterebbe un taglio radicale della spesa, è quella studiata dalla Società Geografica Italiana che consentirebbe di ridisegnare confini e competenze per avere una nazione con trentuno dipartimenti omogenei di dimensioni ottimali e virtuosi, efficienti, fuori dai privilegi e dagli sprechi, partendo da nuovi statuti e funzioni chiare, creati tenendo conto delle trasformazioni avvenute negli ultimi anni, cancellando, così, in modo definitivo le provincie, le regioni e tutti gli enti inutili (società partecipate, comunità montane, aree vaste, Aro, Ato, Gal). Aboliremmo così – conclude Pagliaro –  Regioni e Province in modo reale e non fittizio, rifacendoci agli standard dei paesi occidentali più evoluti’.



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