Partono a San Foca i lavori per il gasdotto, si scandagliano i fondali. I No Tap non si arrendono e c’è maretta Lega-5 stelle

Sono partiti i lavori a largo di San Foca per l’analisi dei fondali. I No Tap non stanno zitti e si rivolgono alla ministra Lezzi e al premier Conte.

Dovevano partire all’indomani delle proteste che hanno visto andare in fumo le bandiere a 5 stelle i lavori utili a scandagliare i fondali del mare di San Foca, quei fondali che ospiteranno il tubo della discordia.

La nave posatubi di Saipem, Adhémar de Saint-Venant, che era ferma al porto di Brindisi a causa delle condizioni marine avverse dei giorni scorsi, è già a lavoro a largo di San Foca.

Gli operai stanno analizzando i fondali accuratamente ed è partita l’installazione delle palancole sottomarine che saranno fissate a 25 metri di profondità. Le palancole avranno il compito di proteggere la flora marina dalla eventuale dispersione di sedimenti durante le attività di scavo.

Si sentono ancora gli echi delle polemiche, dello scontro politico volto a ricercare le responsabilità che hanno portato alla realizzazione dell’approdo a San Foca (si chiamerebbe scaricabarile).

«Siamo sotto assedio» si legge da ieri sulla pagina facebook del Comitato No Tap. Gli attivisti non si danno per vinti e chiedono ancora chiarezza.

Le parole del presidente del Consiglio dei Ministri

«E’ arrivato il momento di “metterci la faccia” e lo sto facendo io personalmente, a nome del Governo. Mi dispiace, peraltro, che i Parlamentari pugliesi siano stati criticati e contestati”, ha dichiarato il premier Giuseppe Conte, specificando “Il complesso delle verifiche effettuate non ci offre alcuna possibilità di impedire la realizzazione del progetto Tap: allo stato, non sono emerse illegittimità o irregolarità dell’iter procedurale».

Le risposte dei No Tap

Le reazioni non sono tardate. «Nessuno crede che si prenda le responsabilità perché il suo essere avvocato degli italiani si è trasformato in un patrocinio infedele» è la risposta di Gianluca Maggiore, portavoce del Movimento No Tap. E ancora «Io voglio che la Ministra Lezzi e il premier Conte rendano pubbliche le documentazioni consegnate da SOCAR (ndr Società Petrolifera di Stato della Repubblica dell’Azerbaijan attiva su più fronti dall’ esplorazione di giacimenti di petrolio e gas naturale, alla produzione, lavorazione, e trasporto di petrolio, gas). Devono spiegare, come avevano promesso, alla popolazione, venendo qui in Salento, non con letterine su Facebook. Venite a San Foca a spiegare che cosa non ha fatto il governo, è una vostra precisa responsabilità politica».

Il tutto mentre su Il Giornale, in un articolo a firma di Augusto Minzolini si fa riferimento a “voci di corridoio” in merito al rapporto tra la Lega e il Movimento 5 Stelle. Si legge «Come si fa a non capire che gli americani vogliono assolutamente il Tap, per cui se vuoi il loro appoggio in questa difficile situazione economica, devi assolutamente darglielo?».

Affermazione sibillina attribuita al sottosegretario all’Economia Massimo Garavaglia, che svelerebbe quanto poteva essere sfuggito ovvero la convenienza economica di un’opera e le motivazioni che andrebbero ben al di là di compatibilità ambientali, normative, accordi.



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