Pertusillo inquinato. Pagliaro ‘Le Istituzioni vadano a fondo’

Il presidente di regione Salento ha dato seguito, con una riflessione al Forum dell’acqua presso le officine Cantelmo, alle notizie emerse su un possibile inquinamento del bacino che serve i rubinetti di Puglia e del Salento

Durante il Forum sull’acqua che si è tenuto in questi giorni a Lecce presso le Officine Cantelmo, la lente d'ingrandimento si è posata sull'inquinamento della principale fonte di acqua da cui il Salento si serve. Il bacino del Pertusillo, lago artificiale in territorio Lucano, che serve Puglia e Salento, sarebbe inquinato.

Da qui il dibattito e la riflessione di Paolo Pagliaro, presidente del Movimento Regione Salento. “Ci interroghiamo da tempo sul perché il Salento sia il territorio con la più alta percentuale di malattie tumorali in tutta Italia. Abbiamo ricercato questi perché nell’aria inquinata dal carbone della centrale di Cerano, dai fumi dell’Ilva, la Colacem , le falde acquifere inquinate dalle discariche e dai rifiuti interrati e tanto altro. Ma non abbiamo mai pensato che, a dare il colpo di grazia alla nostra salute, ci fosse anche l’acqua che beviamo”. Così  Pagliaro, in un intervento nel corso del forum. “La ricerca sulla presenza di metalli pesanti ed idrocarburi nel bacino del Pertusillo, da cui arriva l’acqua in Puglia e nel Salento  – ha aggiunto- apre nuovi scenari inquietanti. Non la conosciamo da oggi, però: già un anno fa, lanciammo l’allarme in perfetta solitudine. Siamo stati i primi ad accogliere la tesi e la ricerca della Professoressa Albina Colella, che ci ha messo a conoscenza di questo rischio tremendo. Ed ora siamo contenti che la consapevolezza del possibile pericolo si stia allargando e venga condivisa".

Su temi così delicati concordiamo con il presidente Pagliaro che non occorre fare allarmismi, ma si impongono i controlli. "Bisogna ricercare la verità responsabilmente e quest’obbligo incombe innanzitutto sulle istituzioni – ha concluso Pagliaro – La politica deve aprirsi alla ricerca della verità e far luce sul perché in Puglia e in particolar modo nel Salento ci siano picchi di pazienti affetti da patologie tumorali. Non possiamo far finta di nulla, quello dell'acqua che sgorga dai nostri rubinetti sarebbe un inquinamento ancora più grave e pericoloso di quello dei rifiuti interrati o delle falde inquinate dalle discariche. I cittadini hanno diritto di sapere”.
 



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