Piano di riordino sanitario. Noi con Salvini si prepara alle barricate contro la chiusura degli ospedali

‘Se Emiliano fa sul serio, i pugliesi faranno altrettanto’. Noi con Salvini si prepara alla mobilitazione popolare contro la paventata ipotesi del governatore Emiliano di chiudere una ventina di ospedali in Puglia.

Tanto è stato scritto sul piano di riordino sanitario, ma la verità è che, ad oggi, nessuno è in grado di dire con certezza quanti e soprattutto quali ospedali rischiano la chiusura o il ‘depotenziamento’. Certo, le strutture sanitarie pugliesi dovranno essere riorganizzate. «A tutti i costi» come Michele Emiliano aveva dichiarato qualche tempo fa, anche al costo «di insurrezioni popolari, di non essere rieletti o di litigare con l’intero consiglio regionale». Insomma, se chiudere i nosocomi che non funzionano a pieno regime significa non aumentare le tasse ai cittadini, ben venga. Va da sé che per alcuni centri la speranza si è ridotta a un piccolissimo lumicino. Nel Salento, ad esempio, c’è da sciogliere il nodo delle strutture gemelle di Galatina con Copertino e di Casarano con Gallipoli. 
 
Che sia una realtà, o soltanto un’ipotesi, poco importa al Movimento politico Noi con Salvini  che preannuncia battaglia, anzi una vera e propria barricata. Insomma, una sorta di avvertimento al governatore Emiliano affinché si prepari a trovare un’opposizione popolare nelle piazze di ogni paese in cui vorrà chiudere un ospedale.
 
«È profondamente ingiusto – ammonisce Rossano Sasso, coordinatore regionale per la Puglia di NCS – far pagare come sempre ai più deboli, ai malati, il costo di anni ed anni di sprechi nella sanità pugliese da parte della sinistra; ha iniziato Vendola  con le spese pazze e l’allegra gestione che causò l’aumento di ticket e tasse, ed ora prosegue in questo disegno Michele Emiliano arrivando ad ipotizzare la chiusura di 25 ospedali».
 
«Tutto ciò è indegno di un paese civile – conclude Sasso – anziché tagliare gli sprechi presenti nella sanità, anziché adottare i costi standard nella spesa, come al solito si seguono logiche clientelari e si penalizzano i territori, quei territori che noi difenderemo in ogni modo e chiederemo a Salvini di venire a darci manforte».
 
«Anche in provincia di Lecce ci prepariamo alla mobilitazione – continua Leonardo Calò, responsabile provinciale – in particolare non permetteremo la chiusura o il forte ridimensionamento dell’ospedale di Gallipoli così come ci opporremo alla chiusura del punto nascita di Copertino».
 
Il nosocomio della perla dello ionio, in effetti, è uno di quelli finiti nella lista ‘nera’ e su cui si concentrano maggiormente i riflettori considerando che, nel periodo estivo, serve una popolazione che arriva a sfiorare – se non addirittura a superare – i 200mila abitanti. Perderlo significherebbe creare non pochi problemi se non addirittura rischi per la salute dei cittadini.



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