Primarie, sale la tensione nel centrodestra. La Lega minaccia di abbandonare il tavolo

A una settimana dal voto, la macchina delle Primarie si inceppa. La Lega non ha gradito la scelta di non mettere i simboli dei partiti sulla scheda.

L’avevamo annunciato qualche giorno fa e alla fine, nella serata di ieri, abbiamo capito che l’indiscrezione che avevamo avuto era più che fondata. Il clima nel centrodestra è salito alle stelle, si è surriscaldato e rischia di far saltare il tavolo delle Primarie.

Proprio nelle scorse ore, infatti, la Lega ha minacciato di andarsene, di non partecipare alle consultazioni del 17 marzo. Ai leghisti è andata di traverso la decisione del Comitato di garanzia, una decisione che pare abbia trovato favorevoli Congedo e Messuti, di non indicare il simbolo dei partiti accanto al nome dei partecipanti alle Primarie. Spagnolo e i suoi, invece, avrebbero voluto, come accaduto a Bari e Foggia, i simboli accanto ai nomi, certi di poter contare sull’onda lunga salviniana.

Alla notizia che invece si stava andando verso schede asettiche, senza simboli, i leghisti hanno pensato ad un vero e proprio sgambetto di quelli che ormai starebbero considerando come ex amici.

A ben vedere, infatti, la questione sembra essere qualcosa di più di un semplice problema di forma. Spagnolo e i suoi ritengono di aver dato un grande contributo al centrodestra accettando l’idea di partecipare in prima persona alle primarie, per evitare che apparissero ai leccesi come una semplice passeggiata leggittimatrice degli altri suoi competitor. Il vedersi la strada sbarrata è sembrato un po’ come il tentativo di azzoppare quella che è a tutti gli effetti la novità della competizione del 17 marzo.

Poche ore è tutto sarà chiarito. Nella giornata di oggi, infatti, sin dalle prime ore, si capirà se si è trattato di un semplice passo falso della macchina organizzativa oppure se ci sarà l’incredibile passo indietro della Lega che i ben informati danno in queste ore in trattativa serrata con Adriana Poli Bortone che, dal canto suo, soffia con piacere sui problemi dei suoi nemici.