Polemica prenotazione Cup, anche l’Udc dice no

Salvatore Negro, presidente del gruppo regionale Udc, esprime tutta la sua contrarietà ai nuovi ticket sanitari voluti dalla Regione e spera che la giunta lavori per attuare il piano di rientro

“No a nuovi ticket sanitari. Piuttosto la Giunta regionale lavori per attuare il piano di rientro sanitario con la riconversione delle vecchie strutture dismesse e la costruzione di nuovi ospedali”.

È quanto afferma il presidente del Gruppo regionale Udc, Salvatore Negro, che ha espresso contrarietà e dissenso nei confronti della delibera di Giunta n. 1529 del 24 luglio 2014 che ha previsto che “presso le farmacie pubbliche e private convenzionale sia attivato il servizio di prenotazione e disdetta CUP, il cui onere è pari a due euro per ciascuna procedura, assegnato a favore della farmacia dispensatrice e a carico del cittadino richiedente”. Polemica che era già stata innescata dal gruppo provinciale di Forza Italia e dal suo assessore regionale, Luigi Mazzei, ma che, in tempi non sospetti, aveva visto lo stesso Pd (partito di maggioranza) esprimersi totalmente a sfavore.   

Negro continua in questo modo: “È inaccettabile il pagamento di due Euro per la prenotazione o disdetta di visite specialistiche attraverso le farmacie”, sottolinea il capogruppo Udc. “Concordiamo con quanti hanno espresso proteste in queste ore, tra cui anche alcuni colleghi di maggioranza: non si può sottoporre malati cronici, disabili e anziani a tale nuova gabella.Oltre che una pesante tassa a carico delle fasce più deboli della popolazione, c’è il rischio che tale ticket spinga gli utenti, soprattutto pensionati, a prenotare solo attraverso i CUP, intasando le strutture pubbliche. In questo scorcio di legislatura, piuttosto che ingegnarsi a imporre nuove tasse per tappare qualche falla, la Giunta regionale potrebbe lavorare per attuare quanto previsto dal piano di rientro sanitario, ovvero per quelle ragioni che spinsero all’epoca il gruppo Udc a sostenerne l’approvazione: la riconversione delle vecchie strutture in Poliambulatori e Case della salute e la programmazione della costruzione di nuovi ospedali. L’aumento dei ricoveri che si è registrato negli ultimi anni, infatti, poteva essere evitato se fossero state riconvertite le vecchie strutture dismesse come ci era stato garantito”.