Presidio sanitariro estivo di San Cataldo, dai container ad una nuova struttura. Foresio ‘neanche questa è idonea’

Quando sembrava finita, si riaccende la polemica sulla collocazione della guardia medica e del 118 nella marina di San Cataldo. Secondo il capogruppo del Pd al Consiglio comunale, Paolo Foresio anche la nuova struttura scelta dall’assessore Guido non sarebbe idonea.

Non c’è pace per il presidio sanitario estivo di San Cataldo ‘relegato’ secondo il capogruppo del Pd al Consiglio comunale, Paolo Foresio prima in container prefabbricati all’interno dell’Ostello del Sole e poi in via di trasferimento in un immobile “più idoneo” secondo l’assessore all’Ambiente, Andrea Guido, situato tra via Vietri e via Pigafetta. «Tutto ciò ha del ridicolo» replica piccato Foresio secondo cui anche la “nuova” struttura scelta per ospitare la guardia medica e il 118 non è all’altezza del servizio che si andrà a svolgere, mancando lo scivolo per i disabili e… “non solo quello”.
  
«La mia denuncia da cui è partito tutto e senza la quale non saremmo mai arrivati a questo trasferimento – si legge in una nota a firma del capogruppo del Partito Democratico –  è stata tutt'altro che fuori luogo, visto che bastava solo avere un po' di buon senso per capire che un servizio così delicato non poteva essere sistemato come neanche a Beirut negli anni Ottanta». Nella fotografia scattata da Foresio, infatti medici e infermieri sarebbero stati “costretti” ad usare il bagno degli ospiti della struttura, praticamente quello destinato ai turisti, mentre i pazienti dovevano per forza aspettare il loro turno sotto al sole cocente, senza nemmeno una sedia dove sedersi. Senza contare la privacy, praticamente inesistente.
  
«Vorrei ricordare a Guido – aggiunge – che, quando ho chiesto agli uffici il perché si fosse scelta la soluzione dei container, mi è stato risposto che non si trattava di una scelta provvisoria e che non erano disponibili altri locali adatti vicino al litorale. Grazie a un post su Facebook e a un sopralluogo di persona, in un solo pomeriggio, ho trovato una alternativa adatta allo scopo che era pronta da subito».
  
Insomma, nel giro di 48 ore si poteva trasferire il presidio sanitario in un luogo, secondo l’esponente dem, “più consono”. «Solo messo davanti a questo fatto – prosegue Foresio – l’assessore ha pensato bene di fare qualcosa: ha bocciato, ovviamente, la mia soluzione e ne ha cercata un’altra solo per non dover dire che l’immobile l’avevo trovato io. Intanto, però, sono dovute passare altre tre settimane».
  
«Ora  – conclude il capogruppo del Pd al Consiglio comunale  – l’assessore Guido si adoperi per renderla agibile ad operatori e fruitori e lo faccia subito, smettendola di fare inutili polemiche e pensando a risolvere i problemi e non a crearli. A fronte delle tasse tra le più alte d'italia, i cittadini devono pretendere i servizi adeguati, che – è bene ricordarlo – non sono favori ma diritti».



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