«Prima chiedevamo lavoro migliore, ora chiediamo solo lavoro»

Lecce. Secondo Salvatore Arnesano, segretario Generale di CGIL Lecce, abbiamo compiuto un passo indietro nella storia in quando a lavoro e diritti. Prima, infatti – secondo il segretario – chiedevamo migliori condizioni di lavoro, ora chiediamo solo il lavoro ad ogni condizione.

Salvatore Arnesano, segretario Generale di CGIL Lecce dal 2008, riconfermato a capo della segreteria lo scorso 7 marzo, dal VXII Congresso del sindacato, esprime la sua riflessione in vista della festa dei lavoratori.

Segretario, nel 2014 gli italiani festeggiano il lavoro che non hanno. In un periodo in cui "disoccupazione", "cassa integrazione" e "precariato" sono diventate le prime parole del vocabolario nazionale, pensa forse che questa festa abbia perso  il suo valore storico?

"Il primo maggio è una giornata storica e sicuramente dovrà essere considerata tale anche per i prossimi anni. E' certamente anche una festa, ma ora dovrebbe essere vista più come una giornata di riflessione ed un'occasione per proporre politiche alternative a quelle presentate dagli ultimi governi.

Politiche diverse,  che diano lavoro ai giovani e che diano stabilità alle famiglie. Queste condizioni sono indispensabili per risalire la china e per dare un senso alla giornata del primo maggio.

In questa giornata si vive una situazione paradossale, con gli esercizi commerciali che obbligano i dipendenti a lavorare, e questi ultimi che, disperati, accettano di tutto pur di poter arrivare a fine mese.

Il Paese vive questa forte contraddizione. I lavoratori sono divisi tra la necessità di un impiego e la giustificata voglia di non rinunciare ai propri diritti – come quello, appunto, di passare una giornata in famiglia – pur vivendo una situazione precaria.
Quella di oggi, dunque, deve essere una giornata all'insegna delle proposte. La politica deve smetterla di mettere in tavola le solite vecchie ricette che non fanno altro che rendere il lavoro ancora più precario.
Per far crescere il paese, si ha bisogno di lavoro stabile. Renzi non parli solo di contratti, ma dia una prospettiva seria. Non sentiamo parlare, ad esempio, di politica industriale da anni. Tutti i governi, a partire da Berlusconi, per finire a Renzi, hanno focalizzato la loro attenzione sulla modifica delle norme del lavoro, sulle modalità contrattuali, ma non hanno creato veramente lavoro.

Quella di oggi, deve essere una giornata di incontro e dibattito. Bisogna dare un messaggio a tutti, alle fasce più deboli e anche ai pensionati; anche loro oggi chiedono lavoro, perché non riescono a farsi carico delle necessità dei figli disoccupati o precari.

La festa del primo maggio rievoca il momento più alto della rivendicazione dei diritti basilari del lavoro. Noi abbiamo fatto un passo indietro rispetto a quei tempi, perché non chiediamo migliori condizioni di lavoro, chiediamo proprio il lavoro.