Primarie, Carlo Calenda contro Michele Emiliano: “La Puglia merita di più, mandiamolo a casa”

Carlo Calenda, leader di Azione, ha deciso di scendere in campo per sostenere Fabiano Amati alle primarie del centrosinistra in Puglia, contro il peggior Governatore d’Italia.

«Emiliano non ha una dirittura etica o morale, manca di linearità, dice una cosa e ne fa un’altra, è una persona incoerente, un trasformista che si abbandona in proclami sbagliati. Solo in Italia può accadere che un governatore screditato dappertutto, che ha offeso il suo partito, possa essere considerato un candidato di quel partito. Sto parlando del Pd».

Con queste parole Carlo Calenda, fondatore di Azione, è sceso in campo nelle Primarie di Puglia del centrosinistra. Tutto si può dire tranne che le sue parole non siano state dirette.

Doveva essere un endorsement per Fabiano Amati ma si è trasformato, invece, in un atto d’accusa frontale nei confronti di Michele Emiliano al punto che Calenda ha lanciato l’anatema finale: ‘Se l’attuale Governatore della Puglia dovesse vincere le Primarie e concorrere contro un candidato del centrodestra, noi di Azione certamente non lo appoggeremo’.

Coerente fino alla testardaggine, l’europarlamentare, ex ministro allo Sviluppo Economico del Governo Renzi, ha abbandonato il Pd nel momento stesso in cui il segretario Nicola Zingaretti ha accettato l’offerta di Di Maio per dare vita al Conte-bis, essendo un profondo avversario dei grillini e non accettando alcuna logica di real politik.

Calenda ha così formato il movimento Azione che si muove nel solco del Riformismo italiano ed ha voluto dire la sua sulle primarie pugliesi che si svolgeranno domenica 12 gennaio. A confrontarsi per il ruolo di candidato del centrosinistra alla carica di presidente della Regione per le elezioni della primavera del 2020, ci saranno l’uscente Michele Emiliano, Elena Gentile, Leonardo Palmisano e proprio l’ex assessore Fabiano Amati che ha raccolto il sostegno di Calenda.

«Fabiano è una persona concreta che nella pratica rigetta il modo di fare dei populisti e noi lo sosterremo convintamente».

Ma poi Calenda non si è fermato lì ed in barba al fair play tipico delle Primarie ha deciso di dire ciò che pensa di Emiliano, lui che da ministro lo aveva conosciuto e ci aveva litigato nel momento in cui a Taranto aveva stretto l’accordo con Arcelor Mittal per Ilva, accordo profondamente avversato da Emiliano.

«La Puglia è governata male da un governatore che rappresenta tutto il peggio di una classe dirigente quando questa smette di essere classe dirigente e si dedica solo al culto della propria personalità. Ho lavorato con lui e so bene tutti i suoi limiti. Noi non lo sosterremo nemmeno in caso di una sua vittoria alle primarie a differenza di quanto stiamo facendo con Bonaccini in Emilia».

Il post