Come se non bastassero i reali allarmi sulla criminalità a sconvolgere quotidianamente il territorio, mettendo in moto tutte le forze locali ed istituzionali, al fine di combattere e prevenire il problema, arriva come un fulmine a ciel sereno la notizia che vede coinvolto il Presidente della Provincia di Lecce, Antonio Gabellone. Dopo l’episodio dell’Assessore di Surbo, dimessosi dopo aver ricevuto, presso la sua abitazione, una busta contenente tre proiettili, pare che lo stesso sia accaduto al numero uno di Palazzo dei Celestini.
Ma la smentita di un allarme arriva dallo stesso Gabellone che spiega innanzitutto di non aver mai ricevuto la busta, ma di essere stato informato dagli agenti di Polizia di Monopoli di un’intercettazione postale. L’episodio, a quanto spiegato questa mattina dall’interessato nella sede del Pdl in via Oberdan a Lecce, risale allo scorso giugno e non era mai stato diffuso perché ritenuto non allarmante.
Gabellone dunque, non nega l’esistenza della busta, ma ritiene doveroso spegnere i fuochi accesi dai giornali che hanno urlato la notizia a gran voce.
“Mi auguro vivamente che il presidente Gabellone non si faccia condizionare dall’ignobile gesto – scrive il sindaco di Lecce Paolo Perrone, in una nota stampa – e continui con fermezza ed entusiasmo il suo lavoro a servizio della comunità salentina”.
A sostegno del Presidente arrivano anche le parole di Vincenzo Barba e dell’intero Popolo della Libertà gallipolino. “Nel ribadire la nostra più completa collaborazione – si legge nel comunicato – non soltanto alla sua azione moralizzatrice della politica, ma anche all’efficace servizio di buon governo amministrativo reso al Salento, siamo convinti che tali gesti non soltanto non sortiscano l’effetto intimidatorio sperato da chi vigliaccamente li pone in essere, ma raggiungono, invece, il risultato di raddoppiare gli sforzi per rendere questo territorio l’isola bella e laboriosa che vorremmo continuare a lasciare a chi verrà dopo di noi”.