“La Commissione Europea ha sonoramente bocciato il PSR presentato dalla Puglia, richiedendo una serie di modifiche e mettendo in evidenza l’approssimazione con cui è stato realizzato. La Puglia, caso più unico che raro in Italia, nonostante possa contare su tre università pubbliche dove, in due di queste, sono presenti professori e ricercatori che si occupano di economia epolitica agraria, non ha mai coinvolto il mondo scientifico ed accademico sia nelle attività di analisi, sia di redazione del piano. I ritardi che ne conseguiranno saranno mostruosi, pari alla enorme entità dei fondi. Parliamo di oltre 1 miliardo miliardi di euro per i prossimi 7 anni!”.
Cui va giù duro e senza giri di parole il Deputato Giuseppe L’Abbate, capogruppo del Movimento Cinque Stelle in Commissione Agricoltura alla Camera, in riferimento al documento con cui la Commissione Europea rigetta il Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020, presentato nel mese di ottobre dalla Regione Puglia. In ben 72 pagine, l’istituzione di Bruxelles, infatti, compie ben 640 osservazioni e sottolinea numerose mancanze, anche grossolane.
Per i PSR 2014-2020, l’ammontare dei fondi a disposizione della Regione Puglia è pari a 1.637.881.000 euro di cui 990.918.000 forniti dal bilancio dell’Unione europea e 646.963.000 dall’Italia (452.874.100 dallo Stato e 194.088.900 dal cofinanziamento regionale).
Per il Parlamentare grillino ciò che è avvenuto è l’occasione per ribadire i problemi che attanagliano il comparto agricolo pugliese e per lanciare una stoccata all’indirizzo dell’ex Assessore Regionale alle Risorse Agroalimentari, Nardoni: “Poi ci si chiede il perché dell’emergenza Xylella, si fanno appelli al ‘facciamo in fretta’ come fa l’europarlamentare De Castro o ci si stupisce dello stato di perenne crisi assistenzialistica in cui sono abbandonati i nostri agricoltori. Eppure l’Assessore all’Agricoltura Nardoni rassicurava che era tutto in ordine e che sarebbero presto partiti i primi PSR. Questo è il regalo che ci lascia la Giunta Vendola prima di andare definitivamente a casa: 1,6 miliardi di euro di possibili investimenti sospesi. Sarà nostra prerogativa, una volta in via Capruzzi cambiare drasticamente la gestione dei fondi comunitari”.
Sulla stessa lunghezza d’onda del Deputato pentastellato anche il candidato alla carica di Presidente della Regione, nelle file dei Verdi, Gregorio Mariggiò: “È imbarazzante il solo pensiero che la Commissione Europea abbia bocciato il Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020 presentato dalla Regione Puglia perché non comprensibile, fatto con tabelle poco chiare e riferimenti di legge non corretti. Con questa pesante eredità si chiude l’ultima fase del governo Vendola, con chiare responsabilità dell’Assessorato che quel piano lo ha redatto e inviato”.
Anche per il competitor alla carica di numero uno di “Via Capruzzi”, molte responsabilità vanno ascritte in capo a Nardoni: “Riteniamo che l’Assessore Nardoni, oggi impegnato nella campagna elettorale, poiché nuovamente candidato nelle liste del centro sinistra, debba assumersi il carico delle conseguenze del proprio operato. Ora bisognerà riscrivere il piano e ci vorranno altri sei mesi che si traducono in un ritardo nell’erogazione dei fondi e nella difficoltà di utilizzare tutte le risorse nei tempi previsti. È stato presentato un piano incompleto e approssimativo con indicazioni generali, rigettate data la natura del documento che richiede valori identificati in modo chiaro. Su quali basi i cittadini dovrebbero ancora fidarsi degli amministratori di fronte a questo? Tutto ciò ha ricadute inevitabili sulla fiducia che i cittadini ripongono nelle amministrazioni e nella politica, soprattutto in Puglia dove il fenomeno del disseccamento rapido che ha interessato molte piante di ulivo, avrebbe richiesto maggiore attenzione e misure preventive per contenere il problema già negli anni scorsi”.