Pug, è scontro politico. Delli Noci: ‘aspettiamo la nuova giunta’. Fornari: ‘perché tanta fretta?’

L’iter che porta all’approvazione del nuovo PUG di Lecce sembra viaggiare spedito verso l’approvazione finale in Consiglio Comunale. Una scelta di tempi che fa discutere l’opposizione e gli altri candidati sindaco.

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È il nuovo PUG al centro del dibattito politico a Lecce. L’imminente arrivo in Consiglio Comunale del nuovo Piano Urbanistico Generale annunciato dall’assessore Severo Martini ha rimesso al centro della campagna elettorale uno dei temi più discussi e accesi da parte dei candidati.
 
L’assessore all’Urbanistica ha risposto nelle ultime ore alle dichiarazioni di Carlo Salvemini, consigliere d’opposizione e candidato sindaco per il centrosinistra, il quale ha accusato il procedimento di approvazione del Piano di detenere carenze significative, tanto da renderlo illegittimo.
 
“E’ un Pug in redigendo – ebbe a dire Salvemini qualche giorno fa – non c’è traccia del parere favorevole dell’Autorità di Bacino e il lavoro è pertanto stato fatto sul nulla; il Piano non può essere adottato e la delibera è illegittima”.
 
Parole forti da parte dell’esponente di Lecce Città Pubblica alle quali avevano fatto seguito le precisazioni di Martini. “Carlo Salvemini stia sereno – ha risposto l’assessore – le sue critiche nel merito del Piano sono strumentali, smentite dal parere favorevole dato dalla Regione nella conferenza di co-pianificazione, che ha invece apprezzato l'impianto generale del Piano, soprattutto per la sua flessibilità. La delibera che porteremo in Consiglio per l'adozione integrata, col parere tanto discusso dell'Autorità di Bacino e riportata in giunta per la presa d'atto, sarà assolutamente legittima e inattaccabile”.
 
Insomma, da parte della squadra di Paolo Perrone c’è tutta l’intenzione di deliberare sul PUG a stretto giro di tempo. Una tempistica, però, che fa da sponda alle polemiche da parte degli altri pretendenti alla poltrona più alta di Palazzo Carafa.
 
"Per potersi esprimere sul Piano Urbanistico Generale occorre un'analisi complessa e articolata che non può essere prodotta in poche settimane (a fronte di cinque anni di progettazione). Di certo, tutte le obiezioni e i dubbi attorno al PUG evidenziano l'ipocrisia di una partecipazione condivisa che ha reso il PUG stesso uno strumento conosciuto da pochi e sconosciuto a tanti”. Queste le parole di Alessandro Delli Noci, assessore dimissionario ma ora candidato sindaco per alcune liste civiche e per l’Udc.
 
“Dai tavoli del nostro osservatorio – spiega Delli Noci – sono state rilevate le criticità di una programmazione che pianifica il territorio senza tenere conto del sistema dei flussi e delle percorrenze urbane ed extraurbane o che, ancora, non si rapporta al piano del commercio. Inoltre, non esiste un piano della mobilità che dovrebbe essere approvato prima. Rispetto al cambio di destinazione del centro storico – prosegue – vorrei ricordare che il valore del nostro centro storico è nel suo insieme, un tessuto urbano armonioso "delicato" stratificato da dettagli di una storia sempre in equilibrio, dove il dentro e il fuori vanno oltre le singole facciate. Non tenere conto delle tipologie originarie e la mancanza stessa di un piano commerciale scatenerà di certo una "guerra tra poveri", commercianti, movida e residenti l'un contro l'altro armati. Rispetto al parere dell'Autorità di bacino spero che si tratti di un ritardo burocratico e mi auguro che la comparazione tra il progetto e i vincoli sia già avvenuta nella fase preventiva e non a consuntivo! Che il PUG diventi strumento della campagna elettorale di qualcuno è inopportuno e scorretto giacché, mi preme sottolinearlo, questo importante strumento di governo avrà ricadute per i prossimi venti anni e, proprio per questo, potrà essere "adottato" da questa Amministrazione ma potrebbe non essere "approvato" dalla prossima”.
 
Più duro il fondatore del movimento Una Buona Storia per Lecce Giuseppe Fornari che si chiede il perché di tanta fretta da parte della maggioranza. “Perché, quando siamo già in campagna elettorale – si chiede – pur di arrivare all'adozione del PUG, si è portato in Commissione urbanistica un atto pubblico che dava per acquisito il parere (in realtà mai rilasciato) da parte dell'Autorità di Bacino? Si tratta di un falso in un atto pubblico ed è un fatto di una gravità inaudita.
 
Si lasci che del PUG si occupino il nuovo governo cittadino ed il nuovo consiglio comunale che verranno scelti dai cittadini leccesi. Si fermi questa assurda prepotenza che ricorda tanto gli ultimi colpi di coda da fine impero. Si utilizzino invece questi mesi per consentire a tutti i cittadini, e non solo ai consiglieri, di conoscere e approfondire i contenuti del piano, di potersi formare una puntuale conoscenza delle decisioni prese sulla loro città e poter esprimere giudizi, critiche, osservazioni in modo informato, consapevole e competente, invece di dover rincorrere con tempistiche serrate le volontà amministrative e politiche di una parte. Il sindaco Perrone – conclude Fornari –  dimostri alla città che non c'è nessun interesse da tutelare diverso da quello di tutti i cittadini leccesi e fermi questa vergogna. Non chiuda con una scelta così irresponsabile la sua avventura da sindaco”.
 
Sulla quesitone anche Luigi Melia (Udc): "L’obiettivo è far sì che durante la campagna elettorale si possano presentare le osservazioni dei cittadini sul Piano urbanistico così da avere terreno fertile per le ennesime promesse da fare ai propri elettori”. E sull’assenza del parere dell’Autorità di Bacino: "La Giunta Perrone ha approvato il Piano dando per acquisito il parere dell’autorità di bacino: dicono una balla, insomma, e poi trasmettono la delibera in commissione iniziando l’iter di approvazione", conclude Melica.

 



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