Regionali 2015, su Schittulli lite tra Udc e Ncd. Negro: «Non credono più nella Costituente Popolare»

Dopo aver partecipato nella giornata di ieri al tavolo di Forza Italia sulle alleanze e sul candidato presidente alla Regione Puglia, Salvatore Negro a nome dell’Udc prende tempo sulla decisione di tornare al vecchio accordo con Forza Italia: ‘Decideremo venerdì prossimo’.

Che le elezioni provinciali, soprattutto quelle salentine, lasciassero strascichi nel cosiddetto Terzo Polo o Costituente Popolare per essere più precisi, era largamente prevedibile. Udc e Nuovo CentroDestra avevano fatto prefigurare scenari di autonomia assoluta dal centrodestra e dal centrosinistra, spazi di netta equidistanza, che nell’imminenza del voto si sono trasformati in propositi da mandare a farsi benedire. Gli alfaniani hanno scelto di giocare la loro partita con Raffaele Fitto e i casiniani sono andati in direzione opposta e contraria; certo, si erano lasciati la porta mezza aperta per una eventuale riappacificazione in occasione delle Regionali, ma da oggi pare proprio che quel percorso unitario sia finito, a dimostrazione che gli spazi della politica lontani dai due moloch sono soltanto utopistici.

A dare la stura alle polemiche, l’ormai non tanto celato proposito dell’Ncd di convergere su quella che sembra essere una candidatura in dirittura d’arrivo per la prossima tornata elettorale in Via Capruzzi: la candidatura di Schittulli come governatore della Puglia per il centrodestra. L’Udc non vuole passare per cespuglio, per ruota di scorta, per ancella di quella coalizione (anche se dall’altra parte non si capisce bene quali possibilità di protagonismo avrebbe) e punta i piedi. L’Ncd vada dove vuole andare, ma senza l’Udc e senza la Costituente Popolare.
“Gli amici pugliesi del NCD vadano dove li porta il cuore ma non parlino a nome degli altri né tantomeno prendano decisioni anche per l’Udc. Se hanno già scelto la strada, noi faremo le nostre scelte in modo autonomo”.

Così il presidente del Gruppo regionale Udc, Salvatore Negro, che poi va giù duro: “Ancora una volta, contrariamente ai nostri sforzi, il NCD pugliese dimostra di non credere nel percorso della Costituente popolare. Come già successo per le provinciali, c’è di nuovo una fuga in avanti nella scelta della coalizione e del candidato presidente. Se non c’è una volontà di camminare insieme ce ne faremo una ragione. Se invece hanno intenzione di costruire un percorso comune, sappiano che le scelte vanno condivise preventivamente.”

Il problema, insomma, come pare ovvio, non è quello di Schittulli-sì, Schittulli-no, ma il percorso politico che porterebbe a quella scelta, sempre che davvero Forza Italia creda ancora nell’investitura all’oncologo pugliese: “Non abbiamo nulla in contrario al candidato presidente Schittulli, persona rispettabilissima, ma non possiamo condividerne la scelta perché non è stato condiviso il percorso. Dal canto nostro restiamo aperti al dialogo per la costruzione di un nuovo soggetto politico che veda coinvolti, oltre al NCD, anche gli amici di Scelta Civica e dei Popolari per l’Italia. Ma non saremo subalterni a nessuno, avendo già dimostrato in altre occasioni, comprese le ultime elezioni provinciali, il nostro radicamento in Puglia ed il nostro consenso che rimane considerevole. Se l’Udc sceglierà di sedere su qualche tavolo lo decideremo in proprio, senza traghettatori che ci possano sostituire.



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