In Consiglio Comunale la relazione della Corte dei Conti. Perrone: “nessuno potrà togliermi il merito di aver evitato il dissesto”

Dopo la pronuncia della Corte dei Conti, il Comune di Lecce deve fare i conti con le difficoltà legate alla riscossione dei crediti e alla conseguente impossibilità di versare i debiti. Scarna discussione in Consiglio, ma Salvemini risponde alla Corte.

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Nel corso del Consiglio Comunale di oggi, a Palazzo Carafa si è toccato, anche se in modo non approfondito, il delicatissimo tema dei debiti e crediti certi, liquidi ed esigibili, del Comune di Lecce. La discussione è sorta, soprattutto, dopo la “lettera” che la Corte dei Conti ha inviato all’Amministrazione lo scorso 17 gennaio (Deliberazione 152/PRSP/2017): al centro della missiva il problema di liquidità di cui il Comune soffrirebbe da quattro anni.

All’attenzione dei giudici dei conti non solo i debiti, ammontanti per circa 12 milioni, contratti nel corso del periodo di governo di Paolo Perrone, ma anche i crediti che l’Amministrazione non sta riuscendo a riscuotere. Due mesi: questo il tempo concesso al Sindaco e alla sua Giunta per adottare i provvedimenti correttivi in bilancio.

Un bilancio che insomma continua a presentare ombre e problemi rilevanti nonostante a partire dal 2007 e fino a oggi l’amministrazione, abbia messo in vendita beni comunali per circa 20 milioni di euro, oltre a ricorrere alla Cassa Depositi e Prestiti per procedere al pagamento fatture arretrate e che abbia effettuato un accertamento straordinario dei residui attivi, cioè dei crediti vantati dall’ente.

Tutto questo, secondo la Corte dei Conti, non basta: “non risultano superate le seguenti criticità – si legge – differenza negativa di parte corrente; mancata restituzione dell’anticipazione di tesoreria, bassa riscossione delle entrate da sanzioni amministrative pecuniarie per violazione del Codice della Strada; bassa riscossione delle entrate da recupero dell’evasione; bassa riscossione dei residui costituiti in anni precedenti al 2010 e dei residui vetusti iscritti in contabilità mediante ruoli; errata iscrizione di voci tra i servizi conto terzi; dubbi sulla corretta contabilizzazione dell’anticipazione di liquidità; mancata comunicazione dello stock dei debiti da estinguere; mancato aggiornamento dell’inventario; mancato rispetto dei tempi medi di pagamento alle imprese e ai fornitori”.

Oggi la preoccupante problematica non è stata affrontata dalla principale assise cittadina in modo esauriente. “So che per un disguido tecnico – ha spiegato Carlo Salvemini – la relazione non è giunta ai Consiglieri. Sarà premura dell’ufficio smistamento di far pervenire a tutti la relazione a mia firma”.

I provvedimenti adottati

Non per questo, però, l’Ente è rimasto inerte. Sindaco e Dirigente del Servizio Finanziario hanno deciso di intervenire sulle difficoltà finanziari complessive richiedendo alle società concessionarie della riscossione coattiva l’analisi del trend storico e la programmazione delle azioni di recupero forzoso. Per i ruoli pendenti, invece, è in corso un’analisi per verificare la fattibilità della riscossione stragiudiziale, oltre alle verifiche necessarie in tema TARES.

L’ex Sindaco: “so quanto ho fatto per evitare il dissesto del Comune”

“Non voglio rivendicare i meriti della mia amministrazione nel tentativo di recuperare quanto ci spettava – ha detto Paolo Perrone. La mia gestione si apriva con situazioni preoccupanti: il solo debito della Leadri si aggirava intorno ai 25 milioni di euro. Ricordo solo l’accordo sancito nella Finanziaria 2017 siglato tra Comune e Governo: quest’anno ci sono 2,8 mln da recuperare. Così come ottenemmo un risultato brillantissimo per la gestione di via Brenta, affrontando da soli il colosso MedioBanca. Al di là delle polemiche, quindi, so quanto impegno è stato profuso da me e dagli Uffici: aver salvato il Comune dal dissesto è un merito che nessuno mi potrà togliere”.

“Se Perrone avesse centrato gli obiettivi – dichiara in chiusura Salvemini – oggi sarei stato un sindaco più felice e tranquillo. Nonostante tutte le manovre correttive, non è bastato: non volevo alzare polveroni, ma oggi io ho il dovere di portare la barca che attraversa mari tempestosi verso rive più tranquilli. E’ inaccettabile dire a me, da chi ha tenuto la barca nella tempesta perfetta, quale rotta debba seguire”.

La rottamazione delle cartelle: via libera all’esclusione delle sanzioni

A margine della discussione, è stata anche approvata la mozione promossa da Consigliere Marco De Matteis su proposta dell’associazione “Sveglia Lecce”: Il Consiglio Comunale ha votato favorevolmente all’adesione al Decreto Legge 148/2017 che consente a chi ha ricevuto un’ingiunzione di pagamento, sia esso cittadino o impresa, di pagare il dovuto senza l’applicazione delle dovute sanzioni.

Ora la palla passa alla Giunta che entro il 4 febbraio dovrà adottare il regolamento per l’esclusione delle sanzioni relative alle entrate tributarie non riscosse a seguito di provvedimenti di ingiunzione fiscale, oltre a predisporre gli strumenti necessari per consentire ai cittadini leccesi di presentare domanda di “rottamazione”.