Rendiconto 2011, la Provincia di Lecce sotto la lente della Corte dei Conti per la Puglia

Cosimo Durante attacca ‘Ma quale risanamento dell’Ente. La gestione del centrodestra è stata fallimentare’. Nel documento dei Magistrati le motivazioni dettagliate per cui l’Ente provinciale viene ‘chiamato in causa’.

La verità viene sempre a galla” così attacca Cosimo Durante, già consigliere del Pd a palazzo dei Celestini, alla luce del documento inviato alla Provincia di Lecce e al suo presidente dalla Corte dei Conti Sezione regionale di controllo per la Puglia.
A non quadrare, secondo i magistrati, è il rendiconto 2011 per cui sono stati già chiesti chiarimenti al numero uno di palazzo dei Celestini e al revisore dei conti.
Ma, a quanto si legge nella nota della Corte, “il Magistrato istruttore rilevava che non risultavano superate le seguenti criticità: tardiva approvazione del rendiconto 2011; superamento del parametro di deficitarietà strutturale n.2 relativo ai residui passivi; presenza di residui passivi del Titolo II (finanziati dall’indebitamento) non movimentati da oltre due esercizi e per i quali non vi è stato (al 31.12.2011) affidamento di lavori; presenza di strumenti finanziari derivati con mark to market negativo (al momento della stipulazione del contratto e all’inizio e alla fine dell’esercizio 2011); presenza di un ingente saldo negativo di parte corrente finanziato da entrate solo parzialmente incassate derivanti da alienazione di beni patrimoniali; imponente quantità di residui attivi di anzianità superiore a 5 anni con conseguente inattendibilità del risultato di amministrazione 2011; riconoscimento di ingenti debiti fuori bilancio derivanti prevalentemente da sentenze esecutive; illegittima allocazione di varie voci tra le “altre per servizi conto terzi”; presenza di vari organismi partecipati in perdita o in liquidazione”.

Da qui, secondo il dirigente regionale del Pd, appare “una fotografia nitida su come veniva amministrata l’Amministrazione provinciale guidata dal centrodestra. Non eravamo profani o strumentali, quando come gruppo PD, denunciavamo la gestione “gaudiosa” del Bilancio provinciale da parte della maggioranza. Altro che risparmi e restrizioni necessarie per coprire “buchi” o mancati trasferimenti statali, operazione delle quali continuamente si fregiavano il Presidente Gabellone ed i suoi fidati prodi”.

Mirati gli attacchi di Cosimo Durante  “Tutto ciò rappresentava un pretesto per giustificare l’aumento al massimo consentito dell’aliquota sulla RC Auto, che solo per il 2011 ha portato nelle casse provinciali un complessivo gettito di oltre 27.000.000,00 di euro, (balzati a circa 40 milioni negli anni successivi)”. In ultimo la domanda del rappresentante democratico “Bisognerebbe chiedere al Presidente Gabellone, come mai si parlava a squarciagola di risanamento dell’Ente, quando poi la spesa corrente in quell’anno aumentava e si continuavano a conferire incarichi a legali e tecnici esterni”.

In più si aggiunge che la Provincia è stata chiamata più volte per presentare memorie e documentazioni, ma, come scrivono i giudici baresi non è pervenuta alcuna ulteriore documentazione dalla amministrazione controllata. Durante l’adunanza pubblica, la Provincia di Lecce ha provveduto a depositare una sintetica nota (non protocollata) di risposta alle osservazioni del Magistrato istruttore, sottoscritta dal Presidente della Provincia e dal Dirigente del Servizio risorse finanziarie (presente in adunanza) e vari documenti allegati alla stessa. La documentazione depositata durante l’odierna adunanza pubblica, anche se pervenuta oltre i termini assegnati con l’ordinanza di convocazione (15 luglio 2014), è stata comunque acquisita”.