Rendiconto di gestione 2014, Perrone:’Evitato il rischio dissesto’

Nel consiglio comunale odierno, Monosi e Perrone illustrano i dettagli del rendiconto 2014 di gestione finanziaria del Comune di Lecce:’Pesano i tagli del Governo e la scarsa capacità di riscossione, ma niente rischio dissesto’.

Nonostante le difficoltà economiche del momento, i conti ritraggono una struttura la cui tenuta non desta preoccupazioni. Con queste semplici parole, l’Assessore comunale Attilio Monosi commenta il rendiconto di gestione finanziaria del Comune di Lecce targato 2014. Nell’aula consiliare di Palazzo Carafa vengono sciorinate le voci positive e negative, tra incassi e spese, determinando nella maggioranza una ventata d’ottimismo per il futuro che, purtroppo, un po’ prescinde dall’esito del braccio di ferro giudiziario del “Lodo Leadri”. Un aspetto sul quale dovrà pronunciarsi il TAR davanti ad una richiesta precisa alla Regione Puglia da parte della Giunta Perrone: concludere il provvedimento di erogazione degli oltre 14 milioni di euro in favore dell’Amministrazione salentina.

In un periodo nel quale i trasferimenti statali diminuiscono a dismisura – e nelle casse comunali, causa spending review, sono venuti a mancare ben 25 milioni di euro – le entrate principali dipendono soprattutto dai tributi locali, ormai fonte primaria degli enti in generale. «Derivano soprattutto dall’IMU ed imposte secondarie quali tassa di soggiorno e suolo pubblico. C’è poi anche la TARI, che comprende la valutazione di costi molti dettagliati orbitanti intorno all’intero servizio. Purtroppo, sussiste sempre una scarsa capacità di riscossione – precisa l’Assessore al Bilancio – considerando la crisi che affligge aziende e cittadini».

Capitolo uscite. «Quelle principali – sottolinea sempre Monosi – rientrano nell’ambito del personale: 21 milioni di euro, ovvero il 20% della spesa totale, sebbene si registri una lieve flessione rispetto al 2013. Complessivamente, parliamo di 103 milioni di euro, dato ridotto se paragonato, ad esempio, all’anno 2012». Emerge ancora, inoltre, l’annosa questione del disavanzo tecnico. In risposta ai consiglieri Salvemini e Torricelli, Paolo Perrone chiarisce la questione di quel “buco” di 79 milioni di euro, che poi buco non è:«Si tratta di residui attivi, ovvero crediti di incerta esigibilità usati per coprire dei debiti. Ma siamo sicuri – dice il primo cittadino – che entro il periodo previsto dalla legge (ovvero 30 anni) incasseremo quelle somme, perché le imprese pian piano stanno iniziando a corrispondere quanto dovuto».

«Bisogna specificare, inoltre, la mancanza di trasferimenti regionali, in dirittura d’arrivo, per circa 30 milioni di euro. Senza quei tagli – prosegue il Sindaco – Lecce sarebbe rimasta fuori dal processo di appesantimento. Fin troppo facile “suonare le campane del morto”, eppure oggi possiamo dire a testa alta che il rischio dissesto non rientra affatto nelle nostre previsioni. A dispetto della copertura di ben 8 milioni di euro provenienti da errori del passato, voi in quanto opposizione non siete mai stati al nostro fianco».