Ricorso al Tar contro il piano anti-xylella, c’è anche Lilt Lecce. Serravezza:’Pesticidi dannosi’

‘I pesticidi sono interferenti endocrini correlati a gravi patologie, un rischio per la salute’. Con queste parole, il presidente della Lilt Lecce, Giuseppe Serravezza, annuncia l’adesione ai ricorsi al Tar contro le misure anti-xylella.

La sezione provinciale della LILT (Lega Italiana per la lotta contro i tumori) aderisce al ricorso al TAR contro i provvedimenti da adoperare per sconfiggere la “Xylella”, causa del disseccamento rapido degli ulivi nella provincia di Lecce.  Per le precipue finalità statuarie di prevenzione oncologica primaria, l’associazione salentina – presieduta dal dott. Giuseppe Serravezza – riconosciuta come Ente Pubblico operante sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e sotto la vigilanza del Ministero della Sanità, ritiene doveroso avvertire sui rischi per la salute, promuovendo al contempo le iniziative di informazione e di sensibilizzazione a tutela del benessere e della riduzione dei danni.

Lo stesso dott. Serravezza, infatti, sostiene che la salute ambientale locale risente fortemente di insediamenti industriali negativamente impattanti, di avvelenamenti massicci dei suoli e di compromissione delle falde. “Il caso Xylella – ci scrive in una nota stampaper i ‘rimedi’ che si vorrebbero adottare (i pesticidi) va a gravare su una situazione d’insieme già in sofferenza e a livelli di guardia abbondantemente superati”. Non a caso, in tempi non sospetto la LILT di Lecce produsse e diffuse l’articolato rapporto evidence based 2015Caso Xylella, pesticidi e rischi per la salute umana” citando le ricerche più aggiornate al fine di allertare su pericoli certi documentati, nonché connessi con le esposizioni della chimica nelle popolazioni.

I pesticidi – specifica Serravezza – sono interferenti endocrini (IE), responsabili di disturbi e di danni a carico della funzionalità del sistema endocrino causando effetti avversi sulla salute dell’organismo. Gli effetti negativi agiscono sulle cellule germinali, determinando alterazioni nelle generazioni successive attraverso modificazioni di tipo epigenetico. “Pertanto, la raccomandazione condivisa che i suddetti organismi esprimono è quella di indurre le politiche e le legislazioni ad adottare misure di prevenzione e di controllo circa gli IE”. 

Tali ‘interferenti’ sarebbero correlati a patologie gravi quali i disordini riproduttivi femminili e maschili (infertilità); le anomalie congenite del sistema riproduttivo (ipospadia e criptorchidismo); i tumori della prostata, della mammella e dei testicoli; i disturbi dello sviluppo neuro-comportamentale e cognitivo (tra cui anche forme di autismo); i disordini metabolici (come l’obesità e il diabete di tipo II).

Pensare di ricorrere ai pesticidi per affrontare il batterio Xylella – prosegue – significa disattendere le raccomandazioni dei suddetti organismi, porre deliberatamente le popolazioni a esposizioni chimiche dannose, pregiudicare le generazioni future”. Piani e ordinanze che non tengono conto del ruolo pervasivo e nefasto degli interferenti endocrini vengono considerati da Serravezza “veri e propri attacchi alla salute delle persone con conseguenze di breve e di lungo termine”.

Le responsabilità di questi guasti, immediati e soprattutto evidenziabili nei decenni a venire a danno delle popolazioniconcludesaranno tutte da rintracciare nelle esposizioni alle molecole di sintesi sparse per contrastare il batterio Xylella” così come anche in quelle “decisioni assunte da quegli Enti, Istituzioni e organismi che, noncuranti delle raccomandazioni ufficiali provenienti dalla ricerca scientifica, hanno scelto di far correre ugualmente i rischi e di compromettere lo stato di salute delle persone e dei loro luoghi di vita”.