Ricostruire un nuovo centrosinistra. Massimo D’Alema a Lecce per la presentazione di ConSenso

In un contesto storico in cui in cui imperano populismo, disaffezione e distacco dalla politica è stato pAncoraresentato a Lecce, il nuovo spazio di riflessione politica, un luogo aperto a tutti per ricostruire il centrosinistra partendo da due temi: uguaglianza e giustizia.

La numerosa platea è quella delle migliori occasioni: giovani – molti dei quali passati dai Comitati per il No al referendum costituzionale,  dirigenti di partito, amministratori e simpatizzanti d’area uniti, anche se per il momento solo idealmente, nella ricostruzione del centrosinistra partendo da due temi cardine, l’uguaglianza e la giustizia sociale.
  
Si presenta così “ConSenso”, lo spazio di riflessione politica battezzato nel tardo pomeriggio di ieri, a Lecce, da Massimo D’Alema. È proprio l’ex premier a rassicurare la platea affermando con convinzione di non voler essere il rappresentante del movimento ma una figura “disponibilissima a lavorare in seconda fila, dando consigli. In fondo ora c’è un’altra generazione”.
  
Ad aprire la presentazione è il segretario provinciale del Partito Democratico Salvatore Piconese il quale esordisce ringraziando D’Alema in quanto “più di altri ha dimostrato coraggio, prima schierandosi col fronte del No in occasione del referendum costituzionale poi dando la propria disponibilità per la costruzione di un nuovo centrosinistra. Il benvenuto – a D'Alema, ndr – lo dà una terra che si è mobilitata sul fronte del No; in quest’occasione si è fatto un lavoro capillare sul territorio per un nuovo centrosinistra”.  ConSenso – conclude Piconese – deve essere inteso come un centro di elaborazione e ristrutturazione dell’area progressista tornando ad ottenere una connessione sentimentale con il popolo”.
  
Dal palco sono state lanciate evidenti frecciatine a Matteo Renzi da parte del Consigliere regionale Ernesto Abaterusso che ha dichiarato quanto fosse “volgare e rozza la parola rottamazione, una parola che sembra anche un po' fascista. Quanto è stato rottamato con Verdini, Cicchitto, Formigoni e Pittella?” si è chiesto il Abaterusso, esortando tra l'altro D'Alema ad aiutare queste persone impegnate nella ristrutturazione dell'area progressista invitandolo a restare in Italia (per “trascurare” il lavoro a Bruxelles) tra il consenso del pubblico.
  
In un intervento lungo e chirurgico, D'Alema ha affermato che per avere una svolta bisogna passare “attraverso un Congresso vero. Ciò significa che il Governo governa e si fanno le riforme necessarie, col tempo e col confronto che servono, si affrontano i nodi dei referendum chiesti dalla CGIL – sul Jobs Act, ndr –. Inoltre si fanno le amministrative con un bilancio politico del risultato, aprendo anche una fase programmatica in vista del Congresso. Se viene respinto questo percorso perché c'è urgenza di vincere – afferma con tono polemico l'ex premier – ognuno si prenderà le proprie responsabilità”. Poi una riflessione sulla scissione: “è un dramma? Di certo non è una festa ma se non ci sono altre alternative è anche l'inizio della ricostruzione”.
  
Mattia Antonio Chetta



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