Il basolato di alcune strade e di alcune corti del centro storico di Lecce deve rifarsi il look e per questo l’amministrazione comunale ha messo a bando lavori di risistemazione per un importo che supera gli 800mila euro.
Ieri è scaduto il termine per la presentazione delle domande e martedì 8 settembre ci sarà l’apertura delle buste per vedere quale ditta si aggiudicherà gli importanti lavori. È chiaro che questo autentifico restyling nel centro storico di una città turistica come Lecce produrrà più di un disagio; certamente per i cittadini residenti ma anche per i turisti che non potranno fruire della bellezze di Lecce con la stessa naturalezza con cui si sarebbero potuti aggirare tra vicoli e strade se quei lavori non fosse stato necessario farli.
Ma si sa, il basolato è una forma di pavimentazione bellissima, che rende la città ancora più affascinante ma che comporta sempre lavori di maquillage, per così dire. Si pensi che i tempi di consegna previsti dal bando sono di 460 giorni, un anno e quattro mesi per intenderci.
Proprio la lunghezza di questa consegna ha fatto storcere il muso ad Antonio Rotundo,esponente dell’opposizione nell’assise consiliare del capoluogo, che ha proposto al Sindaco di chiamare a sé la ditta aggiudicataria e di proporre un a piccola contrazione dei tempi, proprio al fine di favorire la visita e la fruizione di Lecce in periodi dell’anno in cui le presenze di vacanzieri non mancheranno.
‘L'invito che rivolgo all'Amministrazione – ha scritto in un comunicato Antonio Rotundo – è quello di riflettere sul fatto che tenere aperto un cantiere nel centro storico della durata di 460 giorni in una città turistica come la nostra rappresenta obiettivamente un elemento di notevole difficoltà per le inevitabili ricadute negative sulla attività economiche, sul traffico e la mobilità, nonché sulla normale vivibilità cittadina. Per queste ragioni, visto che non è possibile modificare il bando, ritengo che occorra fare di tutto per negoziare con la ditta vincitrice dell'appalto tempi di esecuzione più stretti rispetto all'anno e quattro mesi previsti per evitare che la città paghi un prezzo troppo alto’.
