Riunione del centrodestra, Giliberti: “Più amato dalla gente che dal gruppo dirigente”

Stamattina si è tenuta la riunione organizzativa del centrodestra leccese, all’Hotel Tiziano di Lecce, in vista dei prossimi stati generali. Giliberti: “Se il Consiglio di Stato dovesse confermare la decisione del Tar, Salvemini farebbe bene a dimettersi”.

Mauro-Giliberti

Occhi e orecchie puntati al Consiglio di Stato, nel frattempo il centrodestra si riorganizza. Lo fa attraverso una riunione di colazione – tenutasi stamattina presso la sala “Donatello” dell’Hotel Tiziano di Lecce – aperta ai rappresentanti dei partiti e delle liste civiche, protagoniste alle ultime elezioni, che si riconoscono in un progetto di centrodestra. 

Riunione organizzativa

A prender parola per primo, Mauro Giliberti, consigliere comunale ed ex candidato sindaco:

Anzitutto, un chiarimento per la stampa. Questi non sono gli stati generali del centrodestra, semmai un incontro dalla natura organizzativa in vista degli stessi stati generali, che si terranno all’indomani della sentenza del Consiglio di Stato. E a giudicare dalla numerosa presenza, penso che una sala non basti a contenerci tutti quanti.

Una sala gremita, nell’albergo leccese, che ha ascoltato con attenzione quanto aveva da dire Giliberti:

Anzitutto, mi scuso per non aver convocato prima questa riunione. Riprendere le fila della propria vita è stata dura, come anche ricominciare a svolgere il mio lavoro. Essere di centrodestra vuol dire rendersi produttivi. Grazie per quello che avete fatto in campagna elettorale, come persona e guida pro tempore della coalizione vi devo molto. Ho avuto modo di capire cosa sia realmente il centrodestra, ovvero il suo popolo.

I primi 100 giorni della nuova amministrazione

Per Giliberti è stata anche l’occasione per tracciare un personale bilancio sui primi 100 giorni dell’amministrazione Salvemini – Delli Noci:

Io sinceramente avrei innovato di più. Ho visto veramente poco. Ho rivisto le “pagodine” e, soprattutto, non ho notato quel contrasto alla povertà tipico del centrosinistra. E poi ho visto un approccio al traffico più ideologico che organizzato.

Non poteva mancare una battuta sul filobus:

Il fatto di aver teso la mano, proponendo di ragionare insieme, non è bastato. Anzi, sono stato snobbato nonostante abbia offerto la mia collaborazione istituzionale. Nel tracciare il bilancio di questi 100 giorni faccio un passo in avanti: se il Consiglio di Stato dovesse confermare le quattro sentenze del Tar, per Salvemini la strada dovrebbe risultare quella delle dimissioni.

Ipotesi elezioni

Un centrodestra che, dunque, pensa già al possibile ritorno alle elezioni:

In caso di ritorno alle urne dobbiamo essere pronti. E vorrei chiudere il cerchio del mio impegno politico tentando di mettere tutto insieme di nuovo. La mia intenzione è dare dignità anche alle piccole liste, perché soprattutto grazie al loro contributo oggi possiamo parlare di “anatra zoppa” e di eventuali ulteriori elezioni, altrimenti avremmo subito dieci anni di centrosinistra. Voglio tornare a far stare tutti insieme al fianco del nuovo candidato sindaco, che forse siede in questa sala, o forse no. Ad ogni modo, spero non viva la mia stessa campagna elettorale, in cui mi sono sentito più amato dal popolo di centrodestra che dal gruppo dirigente.

Ricompattare il centrodestra

Infine, la conclusione:

Può accadere che tra pochi mesi si torni ad amministrare la città. Tutti dobbiamo avere diritto di critica e proposta. L’importante, adesso, è cambiare metodo e marcia. Sono convinto che la città sia ancora di centrodestra.



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