Salento primo nelle classifiche turistiche. Ma nei trasporti è ancora ‘maglia nera’

Il Salento e i trasporti, un binomio tutt’altro che vincente. Paride Mazzotta, Coordinatore Provinciale FI:’Non si può scaricare tutto sugli imprenditori’. Christian Casili, consigliere regionale M5S:’Il futuro è nel trasporto su ferro’.

Anche quest'anno il Salento si conferma prima meta delle vacanze in Italia. Eppure, occorre ammetterlo, il sistema di trasporti continua a essere da 'maglia nera'. Vuoi per una collocazione geografica e logistica già complicata di per sé, vuoi per collegamenti carenti e male organizzati, treni e bus vecchi, sporchi, sovraffollati e viaggi della speranza che si ripetono ogni giorno ormai da anni, d'inverno e d'estate. “Nonostante gli annunci e le promesse di drastiche inversioni di tendenza da parte della Regione e delle aziende del settore, il Salento resta fermo al palo”, dichiara il Coordinatore Provinciale di Forza Italia, Paride Mazzotta. E a pagare il prezzo più salato di un gap infrastrutturale che ancora oggi appare incolmabile, non solo i pendolari e i turisti. “A dover sopperire con mezzi propri – continua – alle carenze di chi dovrebbe garantire servizi di trasporto degni di un paese civile sono soprattutto gli imprenditori turistici”.
 
Adesso basta con questa mala gestio – scrive Mazzotta – non si può più continuare a navigare a vista, scaricando su utenti e imprenditori tutto il peso delle inefficienze di chi avrebbe dovuto garantire il diritto alla mobilità e l'organizzazione di un sistema trasportistico degno di questo nome”. “Quella sul trasporto – conclude – è una battaglia che Forza Italia porta avanti da anni. E anche questa volta non molleremo. Continueremo a farci portavoce del grido d'allarme del Salento in tutte le sedi istituzionali e non”.
 
Sull’isolamento del Salento e sui trasporti, dice la sua anche Christian Casili, consigliere regionale M5S: “Si registrano troppa demagogia e nessuna azione concreta da parte della politica regionale. Non siamo in grado di fare i compiti nemmeno a casa nostra e risulta molto più comodo scaricare sempre le responsabilità su Trenitalia”. La diagnosi deve partire da un assunto: è incredibile che ancora oggi non ci sia un collegamento ferroviario fra Lecce e l'Aeroporto di Brindisi (peraltro, in redazione, tempo fa raccogliemmo anche la giusta lamentela di un cittadino), eppure parliamo di un chilometro e mezzo di ferrovia. “Nel PD regionale preferiscono disquisire di metropolitana di superficie – prosegue Casili – quando ci si dovrebbe concentrare sull’elettrificazione integrale della rete che metta in connessione e implementi intermodalità nelle stazioni dei territori delle quattro province e porti la Puglia ad essere competitiva come altre regioni italiane”.
 
Insomma, secondo Casili la strategia da attuare con urgenza per far uscire la Puglia dall'isolamento viaggia su un doppio binario: il potenziamento nei periodi estivi del trasporto ferroviario per le tratte verso la Puglia (per evitare i disagi di sovraffollamento delle carrozze o, peggio, il tutto esaurito con gravi ripercussioni economiche per albergatori ed operatori turistici) e il potenziamento e l'efficientamento delle FSE. “Perché è scandaloso – conclude – fare viaggi della speranza  come quello che da Lecce porta a Gagliano del Capo dopo due ore di viaggio”.
 
Il futuro dei trasporti in Puglia passa per il ferro, chi pensa che le tratte su gomma risolveranno i problemi infrastrutturali della regione è in malafede e, soprattuto, in odor di spreco di denaro pubblico”. 
 
Siamo stanchiconcludedi assistere ad opere incompiute come la SS 16 Maglie-Otranto, la Regionale 8 o la colossale SS 275 il cui unico scopo dovrebbe essere la messa in sicurezza attraverso progetti compatibili con le esigenze sociali, economiche ed ambientali, polverizzate da appalti milionari che servono solo a distruggere il paesaggio e a saziare gli appetiti di qualche azienda amica”.