Salento zona rossa: a Lecce firmato il protocollo anti terrorismo con Franco Roberti

Il Capo della Direzione nazionale Antimafia Franco Roberti ha incontrato i capi delle Procure di Lecce, Brindisi e Taranto per mettere a punto il Protocollo anti terrorismo per il Salento. Il territorio è ritenuto zona a rischio. Maruccia: ‘Più coordinamento tra i magistrati’.

Il terrorismo va combattuto anche nel Salento. È questo l’obiettivo dichiarato a chiare lettere durante la firma del nuovo protocollo di intesa, siglato questa mattina negli uffici della Procura della Repubblica di Lecce tra i capi dei tre distretti salentini di Lecce, Brindisi e Taranto insieme al Capo della Direzione nazionale antimafia Franco Roberti, giunto nella penisola del sud-est d’Italia per l’occasione.
 
Negli uffici del Procuratore Generale Antonio Maruccia, quindi, si sono ritrovati Cataldo Motta, Marco Dinapoli, Carlo Maria Capristo (tutti e tre capi delle procure delle tre province), insieme al capo della Dda salentina Antonio De Donno.
 
Il protocollo, promosso da Franco Roberti che negli ultimi mesi ha lanciato l’iniziativa anche a Roma e a L’Aquila, ha come scopo quello di far cooperare al meglio i magistrati del territorio. Scambio di informazioni, insomma, ma anche più misure volte al monitoraggio, alla formazione del personale e al coordinamento tra le varie Procure.
 
Gli uffici e i corridoi della Procura di Lecce erano gremiti di gente: nessuno voleva perdersi il momento della firma su un documento che può segnare la storia sulla sicurezza dei tre territori salentini e dei loro tre capoluoghi.
 
Roberti lo ha confermato anche oggi: il Salento non sia una terra qualunque. Il protocollo, infatti, non lascia spazi a dubbi: la penisola salentina è tra gli obiettivi sensibili del nuovo fronte del terrorismo internazionale. Da sempre crocevia di mondi e culture, il Salento potrebbe prestare il fianco ad attacchi: il suo affaccio verso l’est Europa e il massiccio arrivo di sbarchi di natura clandestina i motivi più immediati da comprendere per non abbassare la guardia.



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