Salvemini ha capito tutto: “Adesso abbiate il coraggio di sfiduciarmi”

Nel corso del Consiglio Comunale di ieri la Giunta è andata sotto sul tema dell’assestamento di bilancio. Il primo cittadino, però, non si dimette: “Se ritenete che il problema sia io, abbiate il coraggio di presentare una mozione di sfiducia e di sottoscriverla”.

Che Carlo Salvemini fosse in bilico sul ciglio di una maggioranza che non c’è era chiaro da tempo, perlomeno da quando il gruppo consigliare di Prima Lecce in più di un’occasione aveva fatto capire che su alcuni temi o si andava nella direzione suggerita da Finamore, Calò e Gigante oppure il sostegno al sindaco sarebbe venuto meno, con la conseguenziale implosione della Giunta.

Quanto accaduto ieri in Consiglio comunale sembra segnare ormai quel passo definitivo che, invece, in molti sia nel centrodestra che nel centrosinistra davano per scontato agli inizi del 2019.

La maggioranza di Palazzo Carafa guidata da Carlo Salvemini ed Alessandro Delli Noci incarta dopo un’assise abbastanza tesa, anche se non troppo, a dire il vero, un ok di facciata sulla Lupiae Servizi, sulla sua ristrutturazione societaria e sulla salvaguardia di quasi 300 posti di lavoro. La partecipata raccoglie un assenso bipartisan nel quale la si considera fondamentale per la città e per il territorio, ricevendo una promessa di adeguate dotazioni finanziarie per pagare gli stipendi in arretrato e immaginare un rilancio degno di questo nome che eviti il collasso dopo qualche mese se non settimane di operatività.

In realtà la vicenda è un po’ più complessa, passa dalla risistemazione di contratti sindacali, con una grande quantità di dipendenti che potrebbero significare ulteriori sacrifici difficili da digerire. Molto complesso sarà pertanto il lavoro delle organizzazioni sindacali strette tra l’incudine e il martello dei numeri a disposizione e delle richieste che provengono dai lavoratori.

Ma la sorpresa delle sorprese arriva sul punto 3 dell’ordine del giorno, quando in materia di assestamento di bilancio, la maggioranza va sotto; Prima Lecce esce allo scoperto e vota con il centrodestra.

Il messaggio a Carlo Salvemini, a questo punto, è più che chiaro. Ma il sindaco aggrappandosi al senso di responsabilità che ha sempre sbandierato in questi mesi non va proprio di rimanere con il cerino acceso.

Salvemini non si dimette, ma avendo ben fiutata l’aria che tira passa la patata bollente ai consiglieri: “Se ritenete che il problema sia io, abbiate il coraggio di presentare una mozione di sfiducia e di sottoscriverla”. Qui, però, la questione si fa più complessa perché se il centrodestra è molto unito contro il sindaco sembra essere altrettanto diviso al suo interno ed è difficile che quella mozione nelle prossime ore (magari facendo appello al famosissimo senso di responsabilità sull’altare della Lupiae e dei suoi dipendenti) possa essere presentata.

Insomma, si continua a navigare a vista. Carlo Salvemini ha una maggioranza a giorni alterni, a seconda di quello che decidono di volta in volta i consiglieri: la volontà di Prima Lecce di staccare la spina, il desiderio di alcuni esponenti del centrodestra di tornare a casa senza sapere poi con chi ripresentarsi, il mal di pancia di altrettanti esponenti del centrosinistra che non sempre hanno voglia di essere allineati e coperti.

Ribadiamo, si naviga a vista sempre per quella maledetta storia dell’anatra zoppa per la quale il rimedio scelto – il patto con Prima Lecce – sembra essere peggiore del male. Ma il danno ormai è stato fatto. “sfiduciatemi voi che io non mi dimetto” così il sindaco decide di intitolare l’ennesima puntata di una telenovela che sempre meno sembra essere gradita ai cittadini.



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