Sanità, Dario Stefàno:«Cinque anni per migliorare del 30% le prestazioni ospedaliere»

Prosegue la campagna delle Primarie di Dario Stefàno, e durante un incontro a Bari dichiara:’Qualità e più coraggio, la Puglia regione d’eccellenza anche per la Salute. Cinque anni per migliorare del 30% le prestazioni ospedaliere’.

La campagna elettorale della Primarie di Dario Stefàno va sempre pià arricchendosi di spunti e contenuti programmatici. Oggi, in un incontro pubblico – moderato dal giornalista Luca Telese – tenutosi a Bari con Nichi Vendola e l’eurodeputata Pd Elena Gentile, l’argomento principale è stato quello della salute. “La Sanità – ha spiegato Stefàno – è il terreno principale su cui si misura la credibilità di una classe dirigente. Noi vogliamo oggi porre la massima attenzione alle criticità, se queste riguardano i diritti violati degli ammalati. Per questo dico che non dobbiamo tenere la politica fuori dalla sanità, ma dobbiamo portarla nelle corsie degli ospedali, nelle sale operatorie, nelle residenze socio-sanitarie, col solo obiettivo di servire gli interessi dei cittadini e non quelli di parte”.

 “Sarebbe ingenerosoha evidenziato ancora Stefànose consegnassimo una lettura solo negativa di questo decennio: c’è una Sanità dell’eccellenza in Puglia che deve diventare modello diffuso, con reparti all'avanguardia, macchinari di ultima generazione e medici eccellenti”. Poi pone l’accento su quanto evidenziato dalla Corte dei Conti di Bari: “Nel primo triennio del piano di rientro (2010/2012), si è passati da un disavanzo di 332.000.000 ad un saldo attivo di 3.900.000. Si sono registrati significativi risultati positivi nei tempi di pagamento dei fornitori e nel punteggio attribuito in sede di valutazione dei Lea, passato da 77 a 140 nel 2012”.

 “Ora dunque possiamo puntare sulla qualità in tutti i servizi, senza eccezioni. Correre come un treno verso un cambio radicale di cultura e ricordare che gli ospedali curano le malattieha proseguitoma la salute si garantisce con una  rete di servizi socio sanitari territoriali diffusi e con accordi con i Comuni sfruttando meglio i Piani sociali di zona. Fisso un obiettivo, che non è personale o di coalizione, ma di tutti i pugliesi: cinque anni per migliorare del 30% il punteggio ministeriale delle prestazione ospedaliere e fare della Puglia una regione d’eccellenza”.

Gli obiettivi risultano chiari, dunque: qualificazione dell’offerta e della prestazione. “Serve però un coraggio nuovoprecisa sempre Stefànoin questi anni si è proceduto ad una organizzazione per dipartimenti, a cui ora dobbiamo affidare  budget e obiettivi e chiedere  conto dei risultati. Perché un livello di governance è molto più efficace se monitorata costantemente. Abbiamo avviato un’opera di infrastrutturazione tecnologica, abbiamo intrapreso la lotta al precariato, oggi chiediamo a questa struttura di accompagnarci nello sforzo di qualificazione degli ospedali e dei servizi territoriali. Abbiamo riqualificato la spesa, riducendo le aree di spreco, vogliamo fare ancora meglio: eliminare inefficienze che ancora esistono  e recuperare risorse per i servizi di cura”.

Bisogna tener conto anche degli ostacoli: “Dobbiamo abbracciare un duplice impegno: da una parte pretendere con forza e determinazione, da Roma e dall’Europa, maggiore considerazione sui limiti e i vincoli di natura finanziaria che si frappongono ai nostri obiettivi; dall’altra però, la chiave per aprire la porta del cambiamento può venire solo da una straordinaria opera di corresponsabilità della gestione della cittadinanza”.
Per cambiare le coseha concluso Stefànoc’è bisogno di un lavoro comune, di una condivisione di obiettivi con medici, operatori, associazioni di volontariato, sindacati, senza il quale ogni nostro sforzo risulterebbe insufficiente. La Salute è un bene comune, ed insieme dobbiamo difenderlo e valorizzarlo”.



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