Scintille tra Emiliano e Renzi, realmente il turismo pugliese è ‘piccineria’?

Scintille nel corso della cerimonia di inaugurazione dell’edizione numero 80 della Fiera del Levante tra il premier, Matteo Renzi e il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ma sono le dichiarazioni sul turismo a far discutere di più.

Si sono mostrati, uno accanto all’altro, sul palco della Fiera del Levante, ma a tutti è stato chiaro che dietro i sorrisi di circostanza si nascondano opinioni differenti. Che il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi e il Governatore della Regione Puglia, Michele Emiliano abbiano punti di vista diversi, a volte discordanti, su molte questioni considerate “delicate” per il Partito Democratico è cosa ormai nota, ma nessuno forse si aspettava che i due si punzecchiassero a suon di numeri e cifre sui temi forse più ‘scottanti’ per la Puglia:  la sanità che funziona a singhiozzo, l’emergenza ambientale legata all’Ilva di Taranto, la realizzazione del gasdotto Tap, un’opera considerata strategica che potrebbe avere una localizzazione diversa e…il turismo.
  
È su questo settore che le scintille tra i due sono state più evidenti: «Sebbene la riforma costituzionale tolga alle regioni la competenza in materia di turismo, con non poca preoccupazione da parte degli operatori del settore – ha dichiarato Emiliano – possiamo dire con un certo orgoglio di aver lavorato alla grande in questi anni, smentendo dati alla mano i soliti luoghi comuni». I dati più che positivi su arrivi e presenze presentati come fiore all'occhiello della Regione sono stati prontamente ridimensionati dal premier: «Non basta il più della Puglia – ribatte Renzi – qui siete bravi, avete 780 chilometri di costa e 13 milioni di arrivi, in Sicilia 1.429 chilometri di costa e 14 milioni di arrivi, ma le Baleari hanno 58 milioni di presenze e le Canarie 75 milioni, eppure non sono più belle di Puglia o di Sicilia. Bisogna guardare in faccia la competizione globale, non chiuderci nelle nostre piccinerie». 
  
Un’affermazione che ha fatto non poco discutere. «Non è così la questione del turismo» – ha replicato il Presidente pugliese ai chi gli chiedeva se la mancata crescita fosse colpa del Sud che si chiude in se stesso.
«Io sono convinto che in una promozione turistica dell'Italia, l'immaginario collettivo del mondo rimarrà fissato su Venezia, Roma, Napoli e Firenze, ma Noi abbiamo fatto passi in avanti…La Puglia, al di là delle slide, solo qualche anno fa non era conosciuta in nessuna parte del mondo: ogni volta che viaggiavo – ha concluso – per spiegare dov'era Bari, dovevo dire che era vicino Napoli. Noi abbiamo fatto un percorso straordinario e ne vedrete ancora delle belle». 

Certo, ha ragione il Premier per fare meglio bisogna guardare chi è stato più bravo di noi o chi ha capito prima degli altri come fare del turismo la punta di diamante dell'economia di un paese. Ma non è giusto sminuire gli sforzi fatti, anche se piccoli, perché è bene ricordarlo sempre la Puglia e il Salento sono riusciti a conquistarsi un posto d'onore in ambito nazionale ed internazionale da soli, rimboccandosi le mani e puntanto tutto sulle bellezze indiscusse che ha. Che non basti siamo d'accordo tutti. 



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