‘Se non capiamo l’importanza del mare siamo un paese in declino’, Emiliano tuona contro le trivelle nello Jonio

‘Chi immagina il mare come un posto da saccheggiare utilizzando metodologie pericolose è un incosciente perchè non applica il principio di prevenzione’. Così il presidente Emiliano a margine dell’incontro con i sindaci della provincia e voluta da Antonio Gabellone.

Arriva con qualche minuto di ritardo il governatore della Regione Puglia Michele Emiliano che, malgrado i numerosi impegni, non ha voluto disdegnare l’invito del presidente della Provincia di Lecce Gabellone. Partecipare al consiglio provinciale monotematico di questa mattina era fondamentale visto l’argomento centrale che riguardava il progetto di prospezione di idrocarburi liquidi e gassosi nelle acque al largo del Golfo di Taranto.

Presentato dalla società Schlumberger e riconosciuta la ‘compatibilità ambientale’, la ricerca degli idrocarburi resta però un argomento ancora dibattuto e controverso.

‘La Regione c’è in questa battaglia – ha detto Michele Emiliano – e per questo sono qui. Ma voglio anche dire che ci vuole una mobilitazione politica perché i provvedimenti giudiziari da soli non bastano.”

Emiliano era stato introdotto dal presidente della Provincia di Lecce, ‘come é noto – ha chiosato  Antonio Gabellone – il Ministero dell’Ambiente ha concluso positivamente le procedure per il rilascio della VIA e della Vas. Noi come Provincia vogliamo ribadire la nostra assoluta contrarietà ad ogni attività di ricerca e di estrazione di idrocarburi lungo le nostre coste’.

Invitati al dibattito in Consiglio anche i presidenti di tutte le altre province pugliesi, oltre a quelle di Matera, Cosenza e Crotone, il rettore dell’Università del Salento Vincenzo Zara e i rappresentati di Cisl, Cgil, Uil, Legambiente e Italia Nostra.

Da Palazzo dei Celestini, insomma, arriva un altro ‘No’ nel segno della difesa delle coste avverso ai programmi di ricerca di petrolio in mare, con la discussa tecnica dell’air gun. Il progetto della “Schlumberger” SpA prevede la realizzazione di un indagine geofisica 3D a grande scala in un’area sita nel Golfo di Taranto, tra il Salento, la Basilicata e la Calabria, per un totale di 4.030 chilometri quadrati a 12 miglia dalle coste.

La Commissione tecnica di verifica ha dato parere positivo, mentre la Regione Puglia ha espresso parere contrario nel febbraio del 2015; sulla stessa lunghezza d’onda anche la Regione Basilicata. Mobilitazione anche da parte dei sindaci della provincia di Lecce che il mese scorso si erano riuniti per la ricerca di misure di salvaguardia del territorio. 



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