Marine Le Pen giudica Beppe Grillo solo un provocatore che non offre soluzioni, ma se Renzi fallisce toccherà a lui provare a salvare la patria. Con quali programmi non è dato ancora di sapere.
Vorremmo tanto che Renzi ce la facesse non solo per l’Italia e per tutti noi, ma anche per vedere la faccia che farebbe Beppe Grillo.
Le gufate a volontà dell’artista genovese, uno dei più bravi cabarettisti italiani di tutti i tempi, potrebbero infrangersi contro la concretezza di Matteo Renzi, ammesso che riesca a fare il 10 per cento di quello che va assicurando, ma se dovesse riuscirci, a quel punto non ci sarebbe più bisogno né di Grillo né del suo Movimento, né delle continue provocazioni.
Quelle provocazioni che non piacciono nemmeno agli estremisti come la francese Marine Le Pen, che considerando appunto un provocatore il leader dei 5 stelle, lo rimprovera apertamente, dato che, a suo dire, non offrirebbe alcuna soluzione. In effetti di soluzioni alternative non ne abbiamo colte proprio, anzi. L’eccezionale propaganda politica (o antipolitica) fatta fino a oggi è servita a radunare folle e a ottenere consensi (con modalità alquanto berlusconiane), ma la prova del Governo è ben altra cosa.
L’eventuale fallimento di Renzi aprirebbe le porte e i portoni a Grillo e ai suoi e allora nessuno potrà più impedir loro di salvare l’Italia.
Sarebbe la battuta più intelligente e simpatica che si potrebbe ascoltare dal comico genovese, ma anche la più sincera, quella relativa al trionfo dell’Italia “derisa e calpesta” , salvata da un movimento extra lusso, a quel punto di nome e di fatto.
Per rispondere a Le Pen e farle cambiare idea sui nuovi statisti italiani della Terza Repubblica.