Una situazione inaccettabile, che denunciano da tempo. I poliziotti lamentano una situazione al limite, tra carenza d’organico, mancanza di auto di servizio e di divise, oltre che di altri strumenti utili per un corretto svolgimento del lavoro.
E così hanno deciso di protestare, come hanno fatto tanti altri colleghi in divisa. Ci saranno anche i componenti della segreteria provinciale del SAP di Lecce alla manifestazione di carattere nazionale che si terrà a Roma domani per evidenziare e denunciare problemi e anomalie che i poliziotti leccesi vivono sulla propria pelle quando espletano il servizio in difesa della cittadinanza: "Crediamo sia giunto il momento per promuovere una riflessione collettiva su ciò che coinvolge tutti. La situazione non è bella per nulla" afferma Carlo Giannini, segretario provinciale Sap.
Sono serie le motivazioni che inducono allo strumento della protesta nelle parole esplicative di Giannini "Ci avevano promesso uno sblocco del tetto salariale e, invece, è facile verificare quella che avevamo predetto, vale a dire una truffaldina partita di giro tra tasche in cui, da una parte, facevano finta di darci quattro spiccioli, mentre in verità ce ne toglievano otto dall'altra". Per il segretario provinciale del sindacato di polizia "il blocco contrattuale ha bruciato gran parte del potere d'acquisto dei nostri salari e, ad ogni piccola spesa straordinaria, i bilanci familiari piangono. I tagli diminuiscono la nostra sicurezza e non si riesce più a lavorare perché ogni giorno siamo sempre meno, senza auto, strumenti e persino divise". E poi il riordino delle carriere, altra spina nel fianco "Per inebriarci di speranza ci presentano un progetto di delega per il riordino delle carriere da inserire nel disegno di legge per la riforma della pubblica amministrazione, ovviamente a costo zero che, anzi, si potrà finanziare unicamente con la chiusura di 400 uffici di Polizia e con una riduzione dell'organico a 80mila poliziotti".
Amara, in ultimo la conclusione del segretario provinciale del SAP che conclude: "Vogliono rovinare noi e le nostre famiglie. La situazione è gravissima e, cosa ancor più inaccettabile, risulta essere il fuoco amico di cui siamo oggetto".
Così come gli agenti di polizia, anche i vigili del fuoco a cicli alterni si sono ritrovati in piazza per manifestare un disagio tutto italiano nella gestione di quelle che dovrebbero essere le categorie lavorative tra le più tutelate, visti i rischi quotidiani e la necessità di garantire ai cittadini la sicurezza.