Gestione dei servizi socio-assistenziali: per tutto l’arco del 2016 ai dieci Ambiti territoriali della provincia di Lecce la regione Puglia assegna dai 4 ai 5 milioni di euro. Un vero e proprio piatto ricco che richiede regole certe affinché si evitino abusi e difformità. Nei giorni scorsi, a Lecce, un incontro organizzato dall’Anci e dal settore Welfare della regione, come occasione di confronto e scambio sulle modalità di gestione di queste risorse. Il tema ha cercato di rispondere alla domanda: “Conviene di più il modello “in convenzione”, come hanno deciso 40 dei 45 Ambiti pugliesi oppure il sistema “consortile”, come invece hanno scelto 5 Ambiti: Poggiardo, Maglie, Francavilla Fontana, Fasano e San Marco in Lamis?”
«Proprio dalla provincia di Lecce ci sono venuti i primi due esempi, più strutturati, che ci hanno dato i migliori risultati di gestione consortile», conferma la dottoressa Anna Maria Candela, dirigente della Sezione programmazione sociale della Regione Puglia, con riferimento ai consorzi di Poggiardo e Maglie, relatrice al convegno proprio per favorire un’ulteriore evoluzione della forma associativa degli Ambiti in Consorzi. «Avere il Consorzio – aggiunge Candela – consente di rendere più spedita la sintesi della decisione politica. Perché un conto è l’indirizzo, un altro conto è tradurlo in disposizioni operative. La struttura consortile traduce speditamente in scelte i bandi di gara, gli affidamenti e la realizzazione dei servizi».
All’incontro – ci racconta precisamente in una nota stampa l’Associazione “Salute Salento” – era presente Cosimo Valzano, referente per il progetto di Anci Puglia. «Ogni anno in ciascun Ambito ci sono 4-5 milioni di risorse aggiuntive, rispetto ai bilanci comunali – spiega l’ex sindaco di Trepuzzi – Abbiamo ancora domande che vengono dai cittadini , soprattutto nel settore dell’integrazione socio-sanitaria, che non hanno risposta. Di fronte alla perplessità che con i Consorzi si vogliano creare nuove poltrone, dobbiamo creare degli anticorpi».
Quanto poi al rischio di favorire un clientelismo nell’erogazione delle prestazioni, la dottoressa Candela rassicura: «No, lo dico con assoluta certezza. La scelta di una cooperazione regione Puglia-Inps, tutta su piattaforma, non consente a nessuno di lavorare una domanda in modo difforme dai punteggi. La discrezionalità è stata ridotta quasi a zero».
