‘Silvio non sei coerente’, Fitto replica a Berlusconi a muso duro

Si erano tanto amati, al punto che un anno fa Berlusconi definì Raffaele Fitto ‘l’amico dei momenti difficili’. A dodici mesi di distanza è guerra aperta tra i due, nel giorno in cui l’ex Cavaliere è a lecce per sostenere la candidatura di Adriana Poli Bortone.

‘Fitto chi?’ aveva esordito ieri sera al suo sbarco in Puglia il Cavaliere nel suo tour elettorale a sostegno di Adriana Poli Bortone nella terra del dissidente Raffaele Fitto che non solo con i Ricostruttori ha creato un solco incolmabile in Forza Italia con i fedelissimi di Berlusconi ma che, nella competizione elettorale per il rinnovo del Consiglio Regionale, ha addirittura ‘osato’ preparare una lista concorrente al partito azzurro, lista dal nome quanto mai sibillino ‘Oltre con Fitto’, appunto.

La domanda retorica dell’ex premier, quasi a far finta di non conoscere l’europarlamentare magliese, quasi a voler sottolineare il suo irrilevante peso politico negli equilibri del centrodestra nazionale e regionale, a Fitto proprio non è andata giù, lui che nel momento del cosiddetto tradimento di Angelino Alfano, nei giorni che precedettero la nascita del Governo letta, non fece il salto della quaglia, ma rimase accanto al capo, al punto che il 4 maggio del 2014, esattamente un anno fa, in una videoconferenza con gli stati maggiori del partito, collegandosi dal suo studio politico con la platea barese che lo acclamava, definì l’ex ministro ai rapporti con le regioni come ‘l’amico dei momenti più difficili’.

Evidentemente l’amicizia non c’è più, evidentemente troppa acqua è passata sotto i ponti e i sentimenti di distacco, freddezza e per certi versi di vero e proprio odio hanno preso il posto di un’amicizia leale e sincera.
Fitto nel giorno della visita del Cavaliere al pala Eventi di Piazza Palio a Lecce non ci ha pensato due volte ed ha attaccato a muso duro il suo ex leader: “Caro Silvio, ormai ti sei abituato a dire una cosa e a farne un’altra. Prima dici “Nazareno” e “Forza Renzi”, e poi lo accusi di volere una deriva autoritaria. Prima dici “centrodestra unito”, e poi lo dividi. Prima dici “Raffaele l’amico dei momenti difficili”, e poi “Fitto chi”? Prima dici Schittulli, e poi sostieni la Poli Bortone.”

Insomma, caro Silvio, dove è finita la coerenza, quella coerenza che dovrebbe essere alla base di ogni rapporto umano e politico, ma che evidentemente si è persa per strada? Non c'è più, si è persa, al punto che Berlusconi dal Pala Fiere di Lecce attribuisce a Fitto le colpe di dieci anni di Governo Vendola in Puglia.

In realtà non è certo da oggi che Silvio e Raffaele non si amano più. Le radici del dissidio trovano terreno fertile nei mesi scorsi, quando a Fitto non andò giù, dopo la sua ostentata lealtà, che Berlusconi nominasse Toti, allora illustre sconosciuto della politica, come suo consigliere politico, portavoce e plenipotenziario. Fitto parlò in quei giorni di ‘umiliazione’. Ma non solo: grandi distinguo con il capo si ebbero anche in occasione dell’accordo con Matteo Renzi sottoscritto al Nazareno, sede storica della sinistra italiana, accordo che venne inteso come un vero e proprio assist all’attuale premier che, secondo Fitto, si sarebbe dovuto combattere sin dall’inizio. In tanti in Forza Italia, viceversa, rimproverano al politico salentino,invece,una sorta di irriconoscenza poichè il suo cambio di marcia non tiene conto di tutte le innumerevoli volte in cui trovò ad Arcore un paracadute politico alle sue sconfitte in Puglia.

Tant’è. Il resto è storia recente, storia che come tutti i grandi amori finiti male a volte sfocia anche nel comico. Solo i numeri elettorali faranno chiarezza e diranno chi ha vinto e chi ha perso. Di schermaglie fino ad allora ne vedremo e sentiremo tante.



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