Ius soli, il sindaco di Alessano nega la piazza a NCS. Caroppo ‘impedisce la libertà di espressione’

“L’intolleranza non trova ospitalità nella piazza di Don Tonino Bello”, con queste parole il sindaco di Alessano, Francesca Torsello ha negato la piazza a Noi Con Salvini che aveva chiesto al comune di poter allestire un gazebo per raccogliere le firme contro lo Ius Sol.

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Il biotestamento sarà legge entro l’anno, ma sul tema delicato dello «Ius soli» il Governo sembra essersi ‘arreso’ nonostante le parole pronunciate dal presidente del consiglio Paolo Gentiloni che, a ottobre, si era impegnato per far approvare la legge di riforma della cittadinanza per i figli degli stranieri nati in Italia. Mancano i numeri, per questo la questione è finita nel calendario, fittissimo, del Senato senza una data per la discussione. Fino all’ultimo giorno della legislatura targata Pd, l’aula di palazzo Madama dovrà lavorare su altri fronti. Nonostante questo la discussione nelle piazze continua e continua a far “discutere”.

Il caso Alessano

Il dibattito di questi giorni si è spostato ad Alessano, comune che aveva approvato una mozione a favore dello ius soli. In sostanza, l’Amministrazione si impegna a sostenere ufficialmente il percorso di approvazione della legge, ma soprattutto a promuovere una serie di iniziative tese a sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema, anche evitando la diffusione di messaggi sbagliati che generano paure e insicurezze.

Proprio ad Alessano, Noi con Salvini aveva chiesto di allestire un gazebo per raccogliere le firme, ma il primo cittadino aveva negato la piazza intitolata a Don Tonino Bello. «Autorizzerò la manifestazione, tuttavia si svolgerà in un’altra piazza che non rechi il nome di chi ha dedicato la sua vita e il suo apostolato a diffondere il messaggio dell’accoglienza, della fraternità e della pacifica convivenza. Nutro profondo rispetto per le idee di ciascuno, ma sui diritti io e la mia maggioranza non arretriamo» si legge sul profilo Facebook del sindaco Francesca Torsello.

Immediata la reazione dei salviniani.  «È estremamente grave che un Sindaco vieti l’espressione di un’opinione diversa dalla sua su un tema del quale il Paese discute ed è oltraggioso che lo faccia strumentalizzando la memoria condivisa di don Tonino Bello: anche noi siamo per gli “ultimi” e per “l’integrazione”, ma il testo del disegno di legge non c’entra assolutamente nulla né con gli ultimi né con l’integrazione né con don Tonino Bello» tuona in una nota Andrea Caroppo, consigliere regionale della LEGA-SudInTesta.

«Dal nostro punto di vista lo Ius Soli non favorisce l’integrazione, ma la impedisce, perché regala la cittadinanza anziché riconoscerla all’esito di un percorso di costruzione e di verifica» precisa il consigliere regionale che solleciterà una interrogazione parlamentare sul punto.



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